AGGRESSIONE A ROSSI (PD), LEGA NORD PIACENZA: «FATTO EMBLEMATICO. SI DIMETTANO TUTTI O ARRIVERANNO NUOVE SECCHIATE»
La Festa dell’Unità di San Miniato è finita male per Enrico Rossi, governatore della Toscana, che è stato ricoperto di sterco fin sopra i capelli da un contestatore. Quest’ultimo, protestava contro l’esponente del PD a causa della legge regionale sulla macelleria halal, considerata eccessivamente restrittiva. Ovviamente, visto il gesto plateale e particolarmente significativo, l’aggressore Giovanni Cialdini ha fatto il giro dei notiziari, raggiungendo anche la provincia di Piacenza. Ecco l’intervento della segreteria provinciale della Lega Nord: «Il piddino Rossi, evidentemente, ha sbagliato destinazione: la prossima volta presenti il suo libro in località Castelbosco a Gragnano Trebbiense, presso il Museo della Merda, esempio di innovazione e fantasia del nostro territorio, dove potrà trovarsi maggiormente a suo agio».
Cialdini è un sostenitore del Partito Democratico, come evidenzia il Carroccio: «È un fatto emblematico, che dimostra la debolezza e la confusione che si respira nella politica italiana, ostaggio di un nazareno delle poltrone mai interrotto tra centrosinistra e centrodestra. Rimasti privi di visioni, idee e soluzioni ai problemi quotidiani delle persone, si prendono a secchiate di letame tra di loro, incapaci di sostenere un dibattito o affrontare i cittadini nelle piazze. Quella di San Miniato non è solo una ribellione ben riuscita, ma la testimonianza della frustrazione che provano persino gli elettori del PD di fronte ad una classe dirigente sorda e inefficiente. Nel caso specifico, le motivazioni che hanno spinto Cialdini a reagire in seguito alle restrizioni per il rito halal sono ingiustificate, essendo una pratica islamica che andrebbe vietata senza alcun dubbio. Tuttavia, rimane un gesto simbolico, uno schiaffo alla pessima gestione delle città italiane operata dalla sinistra. Sarebbe meglio che, a partire da Roma, fino a Piacenza, si dimettessero tutti. Il rischio, per loro, è quello di nuove docce di cacca. Infatti, come diceva Alda Merini, “le mosche non riposano mai perché la merda è davvero tanta”».