Palazzo degli uffici comunali – IL COMMENTO di Vincenzo Zanelletti

Palazzo degli uffici comunali

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Entrando nel merito della favola di palazzo uffici del comune di Piacenza, quella storia eterna a cui ci ha abituato l’ex sindaco Reggi, un suo pallino ormai simile ad un disco rotto che di quando in quando lancia una musica ossessiva. Non c’è bisogno di riesumare tutto l’inchiostro sparpagliato sulle pagine dei giornali ne i chilometri di nastro delle registrazioni fra consigli e commissioni comunali in merito, la mia osservazione si restringe al fatto che sopra le scrivanie degli uffici del comune un tetto ci sta ed il lavoro svolto dagli impiegati bene o male è buono, quindi la discussione dovrebbe essere invece indirizzata sulla sburocratizzazione a cui farebbe seguito l’inutilità di costruire o restaurare palazzi per un inutile scopo.

Il nostro municipio è soddisfacente e le pratiche non richiedono grandi quantità di spostamenti aiutati dalla sempre migliore tecnologia che si affida al computer. Detto questo non capisco le affermazioni del consigliere Foti comparse su Libertà in compagnia del centrodestra che chiede alla sinistra di decidersi sulla collocazione di sto benedetto palazzo degli uffici. Da cittadino, la storia la guarderei dal lato dell’impegno di risorse ovvero dei denari pubblici che nella realizzazione del “sogno” di Reggi comporterebbe uno sforzo notevole per la comunità. A Borgo Faxhall pare sia stata approvato dalla maggioranza di questa amministrazione il cosiddetto baratto per cui la ditta Coemi non paga gli oneri di urbanizzazione ed in cambio ci rifila 3300 metri quadrati di uffici invenduti da decenni. Il Comune accetta il fatto e pare che a giorni in quei metri-quadri una parte considerevole di uffici si sposteranno fra cui Urbanistica e Lavori Pubblici. Per chi vuole cimentarsi con le distanze appare chiaro che da piazza Cavalli, dove sta il cuore del Comune, come dal parcheggio di viale Malta dove stanno vari uffici comunali, fra cui l’anagrafe, la distanza fra il prima ed il dopo la genialità dello spostamento appare parecchio dilatata per cui invece di avvicinare si è allontanato. Quindi Borgo Faxhall è un palazzo degli uffici farlocco in quanto strategicamente peggiorativo.

Oggi ricompare Reggi con i suoi sogni e ci dice che essendo Lui il Direttore del Demanio ci regala l’ex ospedale militare dove intende mettere tutti gli uffici comunali di cui pare convinto anche Foti. Naturalmente a caval donato non si guarda in bocca. Ma non ci si è chiesti quanti milioni costerà una ristrutturazione dell’ex ospedale militare ? Non ci si è chiesti di quanti milioni di tasse non incassate dal comune nell’affare Borgo Faxhall? Non ci si è chiesti di che cosa ne faremo di quei metri quadrati sempre a Borgo Faxhall che domani svuoteremo per un nuovo trasloco? Metri quadri che per decenni sono rimasti invenduti e che domani a chi venderemo? Per non parlare delle attività di quella galleria tanto accarezzate dai politici; non rimarranno costoro di nuovo senza il polo attrattivo degli uffici del comune? Alla fine non ci si è chiesti quanti denari spenderemo per fare non uno ma due palazzi degli uffici? Forse è più importante parlare di destinazioni d’uso non contemplate da nessuna variante in atto.

Personalmente penso che Foti e compagnia dovrebbero stare più attenti allo spreco e un po meno alla burocrazia, infatti, lo ripeto:
1) se gli uffici comunali un tetto sopra la testa ce l’hanno
2) se si cambia per andare a Borgo Faxhall
3) se con Reggi di nuovo si cambia, è bene si capisca che di palazzi degli uffici in città ce ne saranno tre. Probabilmente maggioranza ed opposizione prevedono un futuro metropolitano per Piacenza, cosa che lascia spazio solo ai sogni che purtroppo debbo constatare non sono solo di Roberto Reggi.