Ad accogliere l’attesissimo ritorno nel piacentino del grande JAVIER GIROTTO sarà piazza del Municipio a Castell’Arquato, tra le più scenografiche d’Italia, incorniciata tra la Rocca Viscontea, la Collegiata e il Palazzo del Podestà. Martedì 26 luglio alle 21.30 il saxofonista argentino proporrà in quartetto uno dei progetti a cui è sentimentalmente più legato, quel “Alrededores de la ausencia” che è stato per prima cosa un disco che l’aveva riportato in Argentina dopo anni di lontananza e che vuole ricordare fin dal titolo – in italiano “intorno all’assenza” – tutti coloro che non sono più, ma continuano a rimanere vicino a noi come angeli custodi, a cominciare dai trentamila desaparecidos durante la dittatura militare.Il concerto è ad ingresso libero, grazie al sostegno accordato alla rassegna dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e al patrocinio della Provincia di Piacenza, della Regione Emilia-Romagna e del Comune e Proloco di Castell’Arquato.In caso di maltempo il concerto si terrà presso il Teatro Verdi di Fiorenzuola. Javier Girotto è molto amato in Italia in virtù della grande sensibilità che lo contraddistingue, oltreché ovviamente per le sue doti di compositore e musicista. Il suo ambiente musicale è quello del Jazz ma anche quello della musica popolare argentina, del Tango in particolare, di cui è uno dei principali esponenti in Europa, sin dalla metà degli anni Novanta, quando pubblicò il primo di dieci dischi con gli “Aires Tango”, una delle formazioni di riferimento di quella rilettura del Tango con elementi jazzistici che ha appassionato decine di migliaia di spettatori nel corso degli anni.Questo progetto che presenta per “Summertime in Jazz” è un atto d’amore, assoluto e irrinunciabile, alla propria musica, alle proprie radici culturali, alle sconfinate terre d’Argentina. Questo infaticabile musicista suonerà brani in cui dimostrerà di essere approdato alla piena maturità artistica. I brani cardine del concerto sono quelli di un disco pubblicato nel 2011 intitolato “Alredoderes de la Ausencia”, che significa, come si diceva, “intorno all’assenza”. Il disco è un concept album tutto incentrato sul tema dell’assenza, il primo che il musicista ha registrato in Argentina insieme ad alcuni musicisti di Cordoba, suoi amici fidati oltre che veri talenti. È anche il primo disco prodotto dalla sua etichetta discografica JG Records. Dopo tanti anni di assenza dall’Argentina, Girotto sentiva il bisogno di tornare a casa e fare un disco con amici di vecchia data, per riprendere il discorso folkloristico argentino che aveva abbandonato nel suo soggiorno negli Stati Uniti prima e in Europa poi, mischiandolo con l’arte dell’improvvisazione. Il disco è impregnato dei suoni tipici della tradizione musicale argentina, sembra infatti, ascoltandolo, di poter percepire la terra stessa in cui il disco nasce.A partire da quest’esigenza, il saxofonista si è mosso con l’intento di riprendere il bagaglio delle sue radici argentine, innestando l’esperienza musicale imparata durante gli anni passati negli Stati Uniti, cercando di miscelare al meglio gli elementi dell’improvvisazione, del Tango, della composizione con gli elementi di folklore argentino per trovare una nuova ricetta. Anche la scelta di chiamare a suonare musicisti italiani o che comunque hanno maturato una lunga esperienza al di fuori dall’Argentina, come il fidato Natalio Mangalavite, così come la scelta di non inserire nel gruppo uno strumento simbolo come il bandoneon, sono state compiute per cercare sempre cose nuove dal punto di vista musicale, per non rischiare di cadere nei cliché di ciò che è già stato, sia nell’esecuzione che nell’ascolto.Javier Girotto propone questa sua nuova creazione dal vivo, affiancato da tre collaboratori di vecchia data con i quali condivide ormai da anni i palchi dei maggiori festival internazionali di musica. Girotto è anche un musicista che passa con estrema disinvoltura dal Jazz classico, alle formazioni a solo, duo, trio, con grandi orchestre o sestetti di soli fiati. Al suo attivo ha una trentina di dischi, come leader o co-leader, in uno dei quindici differenti ensemble che porta in giro per l’Europa.
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Il giorno successivo mercoledì 27 luglio alle 21.30 a Vigoleno suonerà il “Trio campato in aria” capitanato dal trombonista Mauro Ottolini.