“La guerra al terrorismo islamico non si sta combattendo soltanto in Siria e in Iraq, ma anche sul nostro territorio. Innanzitutto, sul piano culturale, perché non è accettabile che le predicazioni del dottor Zakir Naik, ispiratore della mattanza di Dacca (in cui hanno perduto la vita numerosi italiani) siano rese pubbliche dal centro islamico di Piacenza. Sostenendo che si tratta di uno dei maggiori intellettuali dell’Islam”. Lo sostiene Massimo Polledri, responsabile “Identità e Famiglia” della Lega Nord Emilia. Secondo Polledri il centro islamico piacentino avrebbe postato in rete le dichiarazioni del dottor Zakir Naik, considerandolo uno dei più grandi intellettuali del mondo arabo.
IL COMUNICATO DI MASSIMO POLLEDRI
“La guerra al terrorismo islamico non si sta combattendo soltanto in Siria e in Iraq, ma anche sul nostro territorio. Innanzitutto, sul piano culturale, perché non è accettabile che le predicazioni del dottor Zakir Naik, ispiratore della mattanza di Dacca (in cui hanno perduto la vita numerosi italiani) siano rese pubbliche dal centro islamico di Piacenza. Sostenendo che si tratta di uno dei maggiori intellettuali dell’Islam. Soprattutto dopo che le frasi del predicatore pakistano, transitato anche sul suolo italiano nel 2008, vengono oggi sostenute come proseliti dal mondo islamico “moderato” presente nel Paese. Mentre il Comune di Piacenza non muove un dito, il centro islamico ha postato in rete le dichiarazioni del dottor Zakir Naik, considerandolo uno dei più grandi intellettuali del mondo arabo. Quando sappiamo benissimo che è stato l’ispiratore dei recenti fatti accaduti in Bangladesh. Questo conferma quanto noi sospettiamo da tempo e cioè che esiste una contiguità tra l’estremismo islamico e certi esponenti del mondo arabo, che viene considerato “moderato”.» Insomma, le battaglie contro l’Isis si combatteranno anche in Siria, ma «la guerra si vince anche in casa nostra, contrastando con tutti i mezzi – conclude Polledri – ogni sostegno, anche culturale e politico, che viene fatto nei centri islamici italiani, che spesso sono moschee occulte, in cui si fanno predicazioni farneticanti a favore della Jihad”.