
Un incontro al vertice. Due mondi distanti eppure vicini che ogni tanto si reincontrano per il vero piacere di farlo e incroceranno ancora una volta le proprie distinte sensibilità per fonderle in un suono unico. Il primo è l’americano Kenny Barron, un pianista straordinario che, dopo un’esperienza di molti anni con Dizzy Gillespie, Stan Getz e altri geni, ha attirato un pubblico sempre più vasto grazie alla sua padronanza tecnica e alla sua inventiva. Il secondo è il genovese Dado Moroni, pianista autodidatta che ha registrato il suo primo disco all’età di 17 anni, di lì ha sempre suonato coi più grandi, ha ricevuto nel 2007 il Jazz Award come miglior musicista italiano.
Dai due rispettivi pianoforti al Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza, in via S. Franca, mercoledì 9 marzo alle ore 21.15 assisteremo al dialogo senza precedenti di due musicisti altruisti che sanno ascoltarsi, aspettarsi e rispondersi in un dialogo che coinvolge, trascina e assorbe l’ascoltatore, rendendolo partecipe di una storia.Il Piacenza Jazz Fest è organizzato dall’associazione culturale Piacenza Jazz Club, patrocinato dal MiBACT, con il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza, Comune di Fiorenzuola, Regione Emilia-Romagna e con il contributo di alcune realtà istituzionali e imprenditoriali del territorio.
I biglietti per questo concerto si possono acquistare nei pomeriggi feriali presso la sede del Piacenza Jazz Club, il sabato mattina dalle 10.30 alle 12.30 presso il negozio Alphaville di Piacenza oppure online sul sito www.liveticket.it.
Rarissime sono le possibilità di assistere al dialogo in musica tra due dei più grandi pianisti che il Jazz vanta al giorno d’oggi, perché rare sono le esibizioni che i due tengono in giro per il mondo. Per questo non si esagera nel porre l’accento sull’eccezionalità di questo concerto, davvero da non perdere.Acclamato dalla critica internazionale, Kenny Barron ha conosciuto una fama internazionale e ha suonato sempre ad altissimi livelli fin dal suo debutto negli anni Sessanta. Ripercorrere la sua carriera è come immergersi in un’antologia della storia del Jazz. Nato a Filadelfia, ha iniziato con il batterista Philly Joe Jones. A diciannove anni si reca a New York, dove suona con Roy Haynes, Lee Morgan e James Moody. Tra i tanti progetti da segnalare il trio che fonda con Buster Williams e Ben Riley, in seguito il quartetto “Sphere” dedicato alla musica di Thelonious Monk. Nel 1998 firma il suo primo dei tanti dischi per l’etichetta Verve. Con il sensazionale doppio album “People Time” del 1991, in coppia con Stan Getz, ha ottenuto un primo Grammy seguito da altre otto nomination negli anni seguenti. Siamo di fronte senza dubbio a una vera leggenda vivente del Jazz.
Dado Moroni, nato a Genova, ha iniziato a studiare il pianoforte da autodidatta a quattro anni. «I miei genitori comprarono un pianoforte per mia sorella ma lei non si dimostrò molto interessata allo strumento. Io ne fui subito ammaliato, avevo 3 anni. Mio padre metteva sempre dischi di Jazz in casa, musicisti come Earl Hines, Fats Waller e Count Basie. Me ne innamorai e iniziai a provare a imitarne il suono al pianoforte. Iniziai così!» Fin dall’inizio attratto dal Jazz e ispirato dai più grandi maestri dello strumento, tenta di riprodurre, ad orecchio, le loro improvvisazioni. All’età di quattordici anni Moroni inizia la sua carriera da professionista e, da allora, ha suonato con tutti i migliori jazzisti italiani. All’età di diciassette anni ha registrato il suo primo disco in trio ed è stato invitato al festival di Lugano, dove ha suonato con Chet Baker e Johnny Griffin. L’anno dopo ha registrato invece con il contrabbassista Niels-Henning e con Orsted Pedersen. Da allora ha fatto una carriera professionale di livello internazionale fino a diventare un punto di riferimento nell’universo del pianoforte jazz. Così parla della sua amicizia di lunga data con Kenny Barron: «Se mentre sto suonando una canzone sento un suono che mi fa pensare a qualcuno come Kenny Barron, che adoro e che è uno dei miei più cari amici, allora continuo a suonare e lo saluto così con la mia musica».
Dado Moroni ha fin da subito accettato con grande spontaneità di tenere un concerto nel pomeriggio presso l’Hospice “La Casa di Iris” per gli ospiti, i loro parenti e il personale della struttura all’interno del progetto “Donatori di musica”. Novità di quest’anno del Piacenza Jazz Fest, il progetto muove dalla collaborazione della direzione dell’azienda USL di Piacenza e ha l’intento di creare anche in questa città una rete di musicisti, medici, infermieri, volontari, pazienti e familiari che apra le porte alla musica negli ospedali in quanto importante veicolo di comunicazione e di emozioni.
Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito www.piacenzajazzfest.it o visitare la pagina Facebook del festival www.facebook.it/piacenzajazzfest. Per contatti si può scrivere alla mail a biglietti@piacenzajazzclub.it oppure telefonare allo 0523.579034 – 366.5373201