Fusione Comuni, Papa: “Perché a Monticelli? Ha 5mila abitanti. Non necessaria”

Il Consigliere Comunale di Monticelli, Giuseppe Papa, in un comunicato diffuso agli organi di informazione, svela l’ipotesi di fusione tra i Comuni di Monticelli d’Ongina, Castelvetro Piacentino e San Pietro in Cerro ed interviene affermando che "di fronte all’ipotesi di procedere ad una fusione del Comune di Monticelli, non si capisce la fretta del Sindaco, soprattutto perché è immediatamente rilevabile che Monticelli è un Comune sopra la soglia dei cinquemila abitanti ipoteticamente individuata dal legislatore per garantire la sussistenza degli Enti".

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Di seguito le sue altre considerazioni critiche: "Inoltre non sussistono le particolari peculiarità di continuità abitativa dei centri principali per cui fisiologicamente si ravviserebbe la necessità immediata. Monticelli appartiene all’Unione dei Comuni Bassa Val D’Arda Fiume Po, nell’ambito della quale la maggior parte dei Comuni è invece sotto la soglia dei cinquemila abitanti, quindi il doveroso dialogo costruttivo e sinergico in seno all’Unione è imprescindibile, poiché il principio di cooperazione sussiste prima di tutto per evitare forti penalizzazioni della cittadinanza interessata da questo genere di operazioni, che come in questo caso, interessa una vasta area del territorio. Monticelli non ha la necessità impellente di procedere ad una fusione frettolosa e senza le dovute considerazioni. Non  sarà che la pratica intrapresa mira in realtà a far slittare per mero opportunismo politico la tornata elettorale del prossimo anno che invece è necessaria, per consentire alla prossima Amministrazione di valutare e proporre con serietà eventuali fusioni e linee programmatiche nell’interesse della cittadinanza? Un ulteriore aspetto importante da considerare riguarda proprio l’Unione dei comuni, infatti tra poco più di un mese, il Sindaco di Monticelli sarà anche Presidente della stessa, pertanto sembra opportuno utilizzare questo periodo per proporre e valutare le tematiche che ritiene più consone, per giungere a un’ulteriore ottimizzazione dei servizi che egli ritenga fattibile e mirando ovviamente alla riduzione della spesa per cui le Unioni erano volute dalla Legge Regionale, ancora prima che della volontà delle Istituzioni locali".