La Provincia è un ente morto, si dice da tempo e da più parti. E in effetti il suo futuro è praticamente segnato con grande soddisfazione di chi lo ritiene un’inutile zavorra sulla già disastrata amministrazione statale. Eppure oggi, grazie al denaro “messo da parte” dalla Provincia di Piacenza, è possibile sostenere spese, far partire interventi e fronteggiare emergenze che altrimenti sarebbero stati pressoché ingestibili. Si parla di quasi 10 milioni di euro che arrivano dall’avanzo di amministrazione e che sono ora disponibili grazie alle modifiche al patto di stabilità disposte dal Governo. Per la precisione si trattia di 9.900.000 euro grazie ai quali verrà ripristinata la viabilità provinciale messa in ginocchio dall’alluvione di settembre e si faranno partire interventi nel settore dell’edilizia scolastica e dell’efficentamento energetico. Si parla di investimenti pari a oltre sei milioni e 800mila euro quando la Regione, per ora, ne ha stanziato solo uno. La speranza, dunque, espressa in mattinata dal presidente provinciale Francesco Rolleri con i funzionari e i consiglieri delegati nel corso della presentazione dell’assestamento del bilancio di previsione 2015, è che dalla Regione vengano rimborsate le somme che sono state stanziate per far fronte al disastro del 14 settembre.
Sul fronte scuola, grazie alle risorse a disposizione sbloccate dalla legge che modifica il patto di stabilità, la Provincia ha potuto acquisire l’usufrutto del lice Cassinari per un importo di 2 milioni e 400mila euro per un periodo di 27 anni, evitando lo spostamento in viale Dante per la gioia di studenti, professori e attività commerciali nei dintorni di via Scalabrini. Il liceo artistico resterà in centro storico dunque e verrà anche messo in sicurezza, così come altri istituti scolastici della provincia (Castelsangiovanni, Raineri Marcora eccetera). Messa in sicurezza ed efficientamento energetico con interventi che da un lato rispondono alle esigenze manifestate in questi anni e sinora rimaste inevase a causa del patto di stabilità, dall’altro fanno girare l’economia piacentina in settori particolarmente in crisi come quello, ad esempio, dell’edilizia.
Tutti questi fondi dovranno essere impegnati entro la fine dell’anno in corso, il che costringe il personale della Provincia a “correre” ma garantisce anche una partenza dei lavori in tempi ragionevolmente brevi.