Nessun aumento delle tasse, maggiori entrate e risparmi per ulteriori 45 milioni di euro nel funzionamento della macchina regionale e più risorse per i cittadini, la sicurezza dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile e per le imprese.
La Giunta regionale ha approvato il progetto di legge relativo al bilancio di previsione 2016, una manovra da 12 miliardi di euro, di cui 8 miliardi solo per la sanità.
Tra i diversi provvedimenti, prioritari sono il contrasto al dissesto (150 milioni, di cui 40 di risorse regionali), gli interventi per l’edilizia scolastica (103 milioni di cui 24 regionali) e l’avvio del reddito di solidarietà, sostenuto complessivamente per 70 milioni di euro.
Tra le linee guida del bilancio, a fianco al no ad aumenti della pressione fiscale e all’ulteriore riduzione della spesa di funzionamento per favorire welfare, culture e politiche d’investimento, vi è l’accompagnamento della fase di riordino istituzionale con l’obiettivo di avere un Governo più semplice per i cittadini e le imprese.
I pilastri della manovra: saperi, sostenibilità, crescita, solidarietà
Scuola, sanità, cultura e sport: la manovra 2016 accentua l’impegno per le politiche per le persone.
Tra le novità, per una ulteriore riqualificazione del welfare regionale si istituisce un fondo per il reddito di solidarietà che accompagnerà gli impegni che il Governo ha assunto su questo tema nel disegno di legge di stabilità 2016, ampliandone le categorie beneficiarie e sostendendo le situazioni di povertà assolute.
Confermate le risorse del fondo regionale per la non autosufficienza, pari 120 milioni che si aggiungono ai fondi nazionali per un totale complessivo di 460 milioni nel nostro territorio.
Sono poi previsti investimenti per interventi sull’edilizia scolastica, con un’integrazione di 20 milioni alle risorse statali previste per i Comuni e le Province (pari a 80 milioni in Emilia-Romagna) e 5 milioni di euro per le ristrutturazione degli impianti sportivi in ambito scolastico.
La manovra di bilancio stabilisce poi un ulteriore incremento delle politiche a favore della cultura (5 milioni) rispetto all’aumento già previsto nel 2015 di oltre 10 milioni, andando a raddoppiare nel primo anno di mandato le risorse per i saperi.
Ambiente e territorio sicuro, sviluppo e mobilità sostenibili rappresentano il secondo pilastro della manovra.
Prioritario il finanziamento degli interventi contro il dissesto: quasi 40 milioni le risorse regionali per l’ambiente e la difesa del suolo nel 2016 e che saranno oltre 120 nel triennio 2016-2018. A queste si aggiungono 108 milioni di euro di fonte nazionale.
Tra le spese di investimento, il bilancio mette a disposizione, 20 milioni per progetti di riqualificazione urbana dei Comuni della costa e 17 milioni per le reti infrastrutturali, la manutenzione delle strade e reti ferroviarie. Di questi 4 milioni si aggiungono ai 3 già a disposizione per lo sviluppo e la manutenzione delle strade di montagna.
Le risorse messe, invece, a disposizione della mobilità sostenibile e il trasporto pubblico locale sono pari a 360 milioni, cui si aggiungono 36 milioni di risorse regionali.
Il terzo pilastro è rappresentato dalle misure per favorire lo sviluppo economico
Strategico per la crescita è il cofinanziamento ai fondi strutturali europei (52 milioni di euro di risorse regionali), nell’ambito della programmazione 2014-2020, con l’obiettivo di moltiplicarne gli effetti e l’operatività.
La manovra 2016 prevede poi il finanziamento della legge sull’attrattività per le imprese, in parte già prevista con l’assestamento al bilancio 2015, complessivamente per 5 milioni di euro (25 milioni in tre anni) e 8,5 milioni per l’internazionalizzazione delle imprese; inoltre sono previsti 39 milioni per le politiche a favore dell’agricoltura.
L’obiettivo al 2020 è che l’industria del turismo superi il 10% del Pil regionale, per questo il bilancio stanzia 15,5 milioni destinati alla promo-commercializzazione, marketing territoriale e unioni di prodotto.
Infine, è stabilita la compensazione dell’Irap per le Asp e il privato sociale che operano nel settore dei servizi alla persona per complessivi 20 milioni di euro.