"I musulmani in quanto tali non sono terroristi, ma dobbiamo constatare che chi è terrorista invoca o rimanda alla religione islamica". Così il sindaco Paolo Dosi ha risposto in merito al timore che l'attentato di Parigi possa avere ripercussioni anche a Piacenza, soprattutto in termini di generale percezione di insicurezza da parte dei cittadini. "Difficile pensare che atti di questo tipo – ha continuato il primo cittadino – possano avere un fondamento religioso perché le religioni non comportano un rimando ad atti di una violenza così inaudita".
Un punto, questo, su cui oggi in piazza Cavalli hanno insistito anche i rappresentanti della comunità musulmana, trovando i favori del sindaco: "La comunità musulmana piacentina, per lo meno quella organizzata, che interloquisce con le istituzioni, ha dimostrato di essere capace di mettere in campo forme di autotutela per filtrare presenze che potrebbero essere pericolose. Questo certo non basta; dobbiamo sollecitare il dialogo con questa comunità, anche se i nostri giovani sono cresciuti in un contesto molto diverso a quello parigino e dimostrano anche con la loro vita personale di avere una formazione culturale che ha maturato un senso di consapevolezza e rispetto per i valori della civiltà occidentale.
Sul fronte sicurezza intanto, dopo il comunicato della Prefettura che annuncia "la massima intensificazione delle misure di vigilanza e controllo dell'intero territorio provinciale, con particolare riferimento agli obiettivi sensibili e a tutti i luoghi dove si registra una forte concentrazione o affluenza di persone", Dosi rassicura: "A parte le misure di maggiore attenzione che in casi come questo vengono messe in campo, rimaniamo in attesa del vertice nazionale che darà indicazioni più precise alle prefetture per trasformare le indicazioni in atti operativi. Rimane un'attenzione alta sugli obiettivi che potrebbero essere sensibili e sulle presenze che potrebbero generare sospetto, ma la vita quotidiana rimane sotto controllo su livelli analoghi a quanto visto finora. Piacenza è un piccolo frammento di una nazione segnata da quanto accaduto. C'è un clima generale che mette in discussione tutta la civiltà occidentale con quello che consegue in termini di maggiore insicurezza per chi ha fondato il proprio vivere civile su valori e principi oggi minati in modo violento da atti terroristici, che constatiamo difficili da combattere e contenere".