Fusione Comuni, l’esperienza in Valsamoggia. “Strada ricca di opportunità”

Le difficoltà e le diffidenze iniziali non sono certo mancate. Ma se oggi in Valsamoggia si sorride di più rispetto al passato, e sono soprattutto i cittadini a farlo, è grazie alla perseveranza di chi ha creduto che la fusione dei Comuni potesse rappresentare un’opportunità per migliorare il futuro di una intera comunità. Davanti a una platea folta e interessata, riunita l’altra sera all’auditorium Santa Chiara di Bobbio grazie a un’iniziativa del circolo Pd di Bobbio e dell’Altavaltrebbia, il giovane sindaco di Valsamoggia Daniele Ruscigno ha raccontato come sia nata e come stia funzionando l’esperienza di fondere cinque comuni del Bolognese in un’unica realtà da 30mila abitanti (oggi il quarto comune della provincia di Bologna). E di come proprio la fusione, a testimonianza della bontà della direzione presa, si sia rivelata decisiva per la sua rielezione a sindaco qualche mese fa con una maggioranza quasi schiacciante. Un’esperienza che ha suscitato notevole interesse tra i politici e gli amministratori della zona, ma anche tra la gente comune. Dopo l’introduzione di Lodovico Albasi, sindaco di Travo e presidente dell'Unione Montana dell'Alta Valtrebbia e Valluretta, Ruscigno è entrato nei dettagli della sua esperienza sollecitato anche dalle domande di Gianluca Rossi, segretario del circolo Pd di Bobbio. Il sindaco, che aveva condiviso la strada della fusione con altri quattro colleghi, ha spiegato di essersi trovato di fronte a un percorso “obbligato, non privo di difficoltà, ma assolutamente conveniente e vantaggioso”. Tra gli ostacoli affrontati, i timori iniziali della gente. “Una diffidenza che però si è via via sciolta con il tempo e soprattutto con i risultati concreti che mano a mano emergevano durante il nuovo percorso” ha fatto presente il primo cittadino. Il quale, anche con l’aiuto di slides, ha mostrato come l’attuale assetto istituzionale abbia permesso risparmi da una parte e maggiori possibilità di accesso a finanziamenti e incentivi dall’altra. Non solo, anche sul fronte della riduzione della pressione fiscale si sono registrati passi in avanti. “Restando divisi – ha aggiunto Ruscigno – non avremmo avuto la forza di fare certe economie e godere di certi sostegni”. Anche sul capitolo del personale c’è stato parecchio lavoro da compiere, “ma alla fine abbiamo ottenuto una macchina comunale più efficiente, con maggiori competenze e senza dover sacrificare alcuna figura”. La creazione di sportelli unici polifunzionali, ad esempio, ha avvicinato il Comune ai cittadini.
Tra i presenti all’assemblea, oltre ad Albasi, c’erano anche diversi sindaci come Roberto Pasquali (Bobbio), Massimo Castelli (Cerignale), Claudia Borrè (Zerba), Luigi Bertuzzi (Coli), alcuni dei quali hanno manifestato una serie di perplessità. Quelle stesse titubanze che ancora oggi non stanno permettendo al progetto fusione di decollare. Eppure è stato lo stesso Ruscigno a motivarli: “Occorre volerlo e essere all’altezza della sfida. Discutere serve a poco, bisogna agire”. E sul tema è intervenuto anche il segretario Pd di Bobbio Rossi, che ha voluto dare una scossa: “Amministratori capaci e lungimiranti come Ruscigno hanno saputo cogliere nella difficoltà ottime opportunità. Altri, purtroppo, sono bravissimi a moltiplicare le difficoltà e a non vedere le convenienze. Forse la differenza fra chi riesce con successo e chi si limita a discutere rimanendo fermo al palo sta proprio in questo”. 

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FUSIONE ZIANO-BORGONOVO, GHILARDELLI: “DIMEZZIAMO POLTRONE, IL PD LE MOLTIPLICA”

“Capiamo che il Pd abbia come unico obiettivo quello di moltiplicare le poltrone, ma noi della Lega Nord puntiamo a dimezzarle”. Così il sindaco di Ziano Manuel Ghilardelli interviene – replicando alle opposizioni – sul percorso verso la fusione del suo Comune con quello di Borgonovo. “La scelta è stata meditata a lungo, valutando tutte le opportunità, nell’unico interesse dei cittadini. Se ci mettiamo insieme è per ‘legittima difesa’ contro un governo – a matrice Pd – che sta affamando i territori a suon di tagli”. Quanto ai dettagli sulla fusione: “Nello spirito delle due amministrazioni non c'è intento di prevaricare una sull'altra. Obiettivo non è di accontentare qualcuno con le poltrone, come insinua il PD, ma anzi di diminuirle”. “Se l’opposizione contesta il processo di fusione (tra l’altro promosso dalla stessa Regione) è evidentemente perché si aspetterebbe una spartizione a tavolino di incarichi e poltrone”. 
E il segretario Lega Nord di Borgonovo Franco Azzalin incalza. “Le opposizioni a Borgonovo viaggiano in ordine sparso: la terza lista accusa la Lega di essere arrendevole, il Pd di essere preponderante. Che si decidano”. “Alle minoranze chiediamo una svolta di serietà e meno dietrologie. Sono arrivate proposte assurde di fusione con Pecorara o Caminata, molto più lontani di Ziano. Sembra che in casa Pd le fusioni vadano bene solo quando al governo dei Comuni ci sono giunte di sinistra. Non ci vengano a dare lezioni quando a Roma stanno stravolgendo la costituzione per imporsi ad ogni livello politico”. “E a chi parla di centrodestra in difficoltà dico: il Pd, dilaniato da guerre politiche interne, guardi in casa propria "
A riguardo interviene anche il Segretario Provinciale del Carroccio Pietro Pisani. "Il consenso della Lega nel territorio di Borgonovo e Ziano è evidente e sotto gli occhi di tutti. I cittadini premiano la nostra concretezza. Il PD farà meglio a pensare alla propria emorragia di voti e ai disastri che combina a Roma e Bologna piuttosto che fare critiche sterili e inutili. La politica della Lega è quella di perseguire il bene delle popolazioni e in questa direzione va anche la scelta della fusione".