Carte geografiche e visioni ispirate dai mondi di Topolino e Paperino. Consiste in questo ‘Topografie’, la mostra di Dino Maucci che sarà inaugurata alle 16 di sabato 10 ottobre presso il Polichirurgico di Piacenza (ospedale Guglielmo da Saliceto, Cantone del Cristo). Nella mostra, che proseguirà fino al 5 novembre prossimo, è raccolta una serie di tavole che “sono nate – spiega lo stesso Maucci – sulla base della necessità viscerale di trovare la collocazione delle storie a fumetti che leggevo da ragazzo”.
Valorizzate da un allestimento coinvolgente, le mappe hanno come punto di partenza autentico i nomi dei luoghi del fantastico mondo dei personaggi di Walt Disney: Topolinia, Paperopoli, Zukkerville, Taccinocity e altre sono state però “completate” dal talento creativo di Maucci, che ha realizzato geografie immaginarie inedite e affascinanti.
Accanto e oltre a città, villaggi, fiumi, montagne, ponti, moli portuali e centri benessere “reali” del fumetto, Maucci ha sviluppato dei sottonomi che attingono dallo stesso metodo (dal quartiere Poveracci all’aereporto di Scalonia, dalla zona industriale di Scelleran, all’EUT, esposizione universale di Topolinia) usato nelle storie di Topolino, Pippo e Pluto, ma anche del commissario Basettoni così come di Gambadilegno. Palazzi, strade, piazze, giardini, negozi, servizi e confini amministrativi disegnati da Maucci vanno così a creare una raffigurazione verosimile di luoghi che in realtà non esistono. O che esistono, ma solo nel mondo dei fumetti partendo dal quale è stato di fatto creato un altro mondo parallelo.
Ferrierese doc, il designer Dino Maucci si è formato all’Università del Progetto di Reggio Emilia. Ha vinto al Yokohama ideas competition con “Il vascello fantasma”, mentre Ustra di Hannover ha pubblicato alcune sue idee sul mezzo pubblico ecologico. Maucci disegna a mano libera, scrive e raccoglie immagini sviluppando la sua personale ricerca sul linguaggio anche nel cinema: assistente alla regia con Gian Vittorio Baldi per Nevrijeme, come filmaker indipendente ha girato tra l’altro i lungometraggi “Nure” e "XPo" e diversi documentari. Nel 2003 ha scritto “Atlante del cielo”, giudicato “film di interesse nazionale” dal Ministero dei beni culturali. Nel 2004 ha girato “Avec passion” per l’Ente Nazionale Sordomuti, terzo miglior cortometraggio al Festival del cinema muto di Milano, e nel 2005 ha scritto “Renaissance man” per Beppe Cantarelli, e per la Fondazione casa natale Enzo Ferrari ha realizzato un film sulla prima infanzia del grande costruttore modenese. Con Maurizio Magri ha creato ‘Oggetti dello spirito”. Autore del grottesco e del surreale, Maucci è anche illustratore per la comunicazione. E’ tra gli ideatori di “Dune”, noto progetto di marketing territoriale.