Prefettura addio? De Micheli: “No allarmismi, ci sono margini per mantenerla”

 “Niente allarmismi. Piacenza non rischia di perdere Prefettura, questura e Vigili del fuoco”. A sostenerlo, il sottosegretario Paola de Micheli, presente in mattinata, 11 settembre, all’inaugurazione del Mercato Europeo in corso sul Pubblico Passeggio. 
La notizia, effettivamente, ha scatenato in queste ore un po’ di allarme. Anche perché il provvedimento è scritto nero su bianco nello schema del Dpr sulla nuova organizzazione del Ministero dell'Interno che il 9 settembre è stato reso pubblico. 
E in sindacati confederali Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa, a cui il documento è stato inviato, non hanno mancato di insorgere: “In un momento di massima emergenza in materia di gestione dell’immigrazione e della sicurezza, il governo pensa di chiudere 23 Prefetture. Un arretramento inaccettabile dello Stato dal territorio, che rischia di lasciare nel caos cittadini e lavoratori”.
Una riorganizzazione, comunque, che per De Micheli è ancora in fase di discussione: “Che la permanenza della Prefettura sia già stata messa in discussione non è un mistero, a causa della dimensione della nostra provincia, che in Emilia Romagna è la più piccola. Però non esistono solo i criteri numerici e il documento non è ancora stato discusso a livello politico” ha premesso il sottosegretario piacentino. Il quale ha spiegato: “Il regolamento è una bozza di lavoro, elaborato al ministero, che però non tiene conto delle disposizioni del decreto Madia, così come di una discussione che non è ancora avvenuta. Quindi, da questo alla perdita di Prefettura, questura e Vigili del fuoco ce ne passa”. 

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Insomma, se Piacenza non può dormire sonni tranquilli, sicuramente è un processo che non si realizzerà a breve e che non avverrà prima di una concertazione nella quale molto potrà ancora essere messo in discussione. 
“Certo, non siamo disponibili all’accorpamento (con Parma, ndr), quindi stiamo lavorando e mi sento di tranquillizzare i piacentini. Questo scenario si apre solo tenendo conto di criteri numerici, ma non esistono solo quelli. Anche perché Piacenza, per la sua posizione di confine, necessita di essere presidiata in termini di sicurezza”.