Non il singolo bastione, ma addirittura “l’intera cerchia delle Mura Farnesiane nei prossimi mesi potrebbe essere trasferita al Comune di Piacenza” che sarà così chiamato a definire le funzioni di ogni singolo baluardo presente lungo il perimetro. E’ uno dei nuovi e suggestivi effetti dello sblocco del federalismo demaniale, delineato dal direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi direttamente dal palco della Festa Democratica nel dibattito dedicato agli enti locali in epoca di crisi.
Rispondendo alle domande della giornalista Elena Caminati, l’ex sindaco di Piacenza Reggi ha annunciato che sulle Mura Farnesiane di Piacenza – così come sta avvenendo in tutt’Italia sul recupero delle centinaia di fari degradati che sono collocati sulle nostre coste – “presto verrà avviato un percorso partecipato che non potrà prescindere dal coinvolgimento della cittadinanza e degli investitori privati”.
Urgono idee, fantasia e tanta progettualità per affrontare questo difficile momento e ridare fiato ai territori e agli enti locali, spesso strozzati dai tagli. Ne sono tutti convinti gli amministratori del Partito Democratico che, insieme a Reggi, hanno parlato sul palco: il presidente della Provincia Francesco Rolleri, il sindaco di Piacenza Paolo Dosi, il sindaco di Gragnano Patrizia Calza e il sindaco di Cerignale Massimo Castelli.
“Abbiamo sempre cercato di stilare bilanci salvaguardando obiettivi primati puntando sui servizi alla persona – ha detto Dosi – Potevamo continuare a lamentarci oppure ingegnarsi. Abbiamo optato per la seconda strada” ha aggiunto il primo cittadino spiegando che si stanno battendo più strade per reperire risorse. “La colpa dei governi che si sono succeduti in questi anni di austerità non è stata quella di aver sovrapposto tagli a tagli, ma di averli presentati come tagli lineari e senza criteri di premialità. Noi siamo un comune virtuoso, che rispetta le norme e siamo fieri di farlo, ma non possiamo avere la stessa sorte di tanti altri comuni che così non agiscono”. Grazie a questo tipo di azione saggia e mirata, secondo Dosi, si riescono ad accantonare le risorse necessarie. E anche in questo caso ha annunciato che presto partiranno i lavori per adeguare strutturalmente le rotatorie di via IV Novembre/angolo via Alberici, quella sulla via Emilia Parmense davanti all’Università e per realizzarne una nuova sulla Statale 45 tra Pittolo e La Verza in un tratto particolarmente pericoloso.
Allo stesso modo agisce la nuova Provincia che, come ha riconosciuto Rolleri, sta assorbendo a fatica ma al meglio una “riforma istituzionale necessaria che deve essere completata tassativamente”. “Quando ci siamo insediati abbiamo dovuto fare subito i conti con un taglio di 8 milioni di euro. Però ci siamo ingegnati, abbiamo dialogato e abbiamo avviato una serie di lavori importanti dal punto di vista della manutenzione stradale”. Più critica nei confronti della riforma Calza, secondo cui andavano ridimensionati “altri livelli di governo e non la Provincia”. “Il problema – ha detto – è che servono le risorse e i piccoli comuni fanno fatica”.
Ha parlato invece di “necessità di politiche differenziate in base ai vari territori” Castelli, perché oggi certe aree collinari e montane pagano “un deficit di sviluppo troppo elevato”.