Foti (FdI): “Troppi centri benessere. Il settore va regolamentato”

La regolamentazione dei cosiddetti ‘centri benessere’ è al centro di un’interrogazione presentata alla Giunta da Tommaso Foti (Fdi-An).

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“Si assiste alla proliferazione di aperture,- specifica il consigliere- su tutto il territorio regionale, di ‘centri massaggio’ o ‘centri benessere’, come più pomposamente definiti”. “Le attività di massaggio e quelle di servizio alla persona- aggiunge- che si rifanno alle cosiddette tecniche naturali, energetiche, e ad altre ancora, ancorché utilizzate in diversi ambiti, sono ancora prive di un riconoscimento legislativo specifico, sia a livello nazionale che regionale”.

Foti, richiamando la sentenza della Corte costituzionale 138/2009 che “ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcuni articoli della Legge regionale 2/2008 ‘Esercizio di pratiche ed attività bionaturali ed esercizio delle attività dei centri benessere’, sollecita maggiori tutele per quei soggetti a cui viene effettuato il trattamento da personale privo di titoli. 

Il consigliere domanda quindi alla Giunta “quali iniziative intenda assumere, eventualmente anche sollecitando il Governo a emanare norme specifiche, perchè le attività di massaggio e di manipolazione del corpo siano svolte senza pericolo o conseguenza alcuna per chi si sottopone a questo tipo di trattamenti”.

 

“Sono oltre mille in meno, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le imprese giovanili attive in Emilia Romagna”, una percentuale “pari a -3,3 per cento calcolato sulla base dei registri delle Camere di Commercio, che segnalano come, alla fine di giugno, il numero delle attività imprenditoriali condotte da giovani fosse pari a 32.485, il 7,9 per cento del totale delle imprese regionali”.

Lo segnala il consigliere Tommaso Foti (Fdi-An) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove puntualizza che “la percentuale che indica la perdita di imprese giovanili in Emilia Romagna è superiore alla media nazionale del -2,1 per cento”.

Di qui, la richiesta alla Giunta di assumere iniziative per invertire un trend che non può che destare preoccupazioni, visto che “proprio l'imprenditoria giovanile dovrebbe rappresentare il punto forte dell'auspicabile e auspicata ripresa economica”.

Foti afferma anche che nella nostra regione si registra un “preoccupante calo delle società di persone, sebbene anche le attività individuali abbiano subito un netto arretramento,” e che "l'analisi dei singoli comparti, rispetto al 2014, attesta l'andamento molto negativo del mondo delle costruzioni e, a seguire, il comparto industriale e quello agricolo, mentre il settore dei servizi mostra un leggero miglioramento”.