“Non è in atto alcun chiusura del laboratorio di saldatura della Saipem di Cortemaggiore, anche i nuovi vertici dell'azienda confermano quanto più volte era stato sostenuto nei mesi passati, la volontà di mantenere produttivo il sito”.
Lo afferma il Sottosegretario all'Economia Paola De Micheli, che nelle settimane scorse ha continuato a seguire la vicenda.
“Come ribadisce l'azienda nella nota diffusa venerdì 2 luglio – afferma Paola De Micheli – a Cortemaggiore Saipem è presente con un centro che occupa sei dipendenti fissi e altro personale impiegato in via temporanea, il cui utilizzo è legato alle commesse svolte dall'azienda”.
“In questi mesi ho mantenuto un rapporto costante – aggiunge – con la dirigenza Saipem e insieme stiamo lavorando per un consolidamento della presenza dell'azienda e alle prospettive di crescita del polo formativo di Cortemaggiore. In questo contesto i ripetuti falsi allarmi e le voci infondate di chiusura del centro di saldatura non sono certo di aiuto a questa strategia di rilancio”.
“Il mio auspicio è che – conclude – si interrompa la diffusione di notizie senza fondamento che generano preoccupazione nei lavoratori e tra i cittadini”.
LA NOTA SAIPEM SU CORTEMAGGIORE
Attività Saipem a Cortemaggiore
2 luglio, San Donato Milanese – A Cortemaggiore, Saipem è presente con un centro di prova ed analisi tecnica di saldatura che occupa 6 dipendenti fissi specializzati.
A questi si aggiunge – su base temporanea, ed in tal senso regolamentata – personale impiegato ad hoc per attività relative a precise commesse (ad oggi 11 persone) nonché personale di Saipem che lavora sulle commesse che l'azienda svolge nel mondo e viene in trasferta a Cortemaggiore per la certificazione dei procedimenti di saldatura.
Saipem sottolinea che l’interruzione del rapporto di lavoro con parte dello staff interinale di Cortemaggiore va ricondotta al ridotto volume di commesse conseguente al negativo scenario di prezzo del petrolio.
In questo contesto, Saipem si adopererà per migliorare la propria efficienza e capacità di competere a livello globale, al fine di salvaguardare i posti di lavoro dei circa 50 000 dipendenti in Italia e nel mondo.
La società precisa che non è in atto nessuna chiusura del laboratorio di saldatura di Cortemaggiore.