“Una Lega Nord rinnovata, con un nuovo statuto che le permette di espandersi oltre i confini padani, e che non rinuncia all’ indipendenza della Padania pur avendo tolto il Sud dal mirino”. È questo il movimento descritto dalle parole da alcuni dei suoi esponenti piacentini reduci dall’annuale festa di Pontida (Bergamo), svoltasi domenica dopo il congresso federale.
“Abbiamo dato vita – afferma il segretario provinciale e presidente nazionale della Lega Nord Emilia, Pietro Pisani – ad un movimento nuovo e aperto, che recepisce le istanze di tutti i popoli che avvertono la necessità di rendersi indipendenti. Chiunque si riconosca, senza vincoli di natura geografica, nelle idee di sviluppo e libertà espresse dal nostro statuto può aderire alla Lega federale. Ora abbiamo un movimento maturo e consapevole dei requisiti necessari per permettere una più ampia adesione al gruppo”.
“A Pontida – osserva Giampaolo Maloberti, responsabile degli enti locali per il movimento – spirava un vento nuovo che si portava però dietro un profumo molto piacevole di passato. Siamo passati dagli storici manifesti a Facebook e Twitter, ma quello che diciamo è rimasto lo stesso e soprattutto non è cambiato il nostro grande sogno: la Padania libera e indipendente”.
Sullo sdoganamento delle regioni meridionali dice Maloberti: “È meglio un sardo o un siciliano che ha voglia di libertà da Roma o un emiliano che continua imperterrito a votare per quel Pd che ci rende schiavi della capitale? È meglio la strada già sperimentata in passato, ovvero l’alleanza con quei partiti centralisti che non ha portato a nessun risultato?. Non conviene forse cercare una nuova via con chi aspira alla libertà fuori dai partiti romani? È ancora possibile portare questi partiti sulla nostra strada?”.
Angelo Boledi, commissario cittadino sottolinea che “Oggi il patrimonio di idee, programmi ed interventi per salvare l’Italia proviene dalla Lega. Siamo disponibili – aggiunge – ad un’apertura con chi voglia fare propri i nostri valori, ma non c’è più tempo per scherzare: ora siamo noi a dettare le condizioni. È quanto abbiamo fatto nei confronti del Mezzogiorno, con il quale abbiamo siglato un patto. Al momento, infatti, siamo tutti, Nord e Sud, nella stessa barca e il nemico numero uno si è spostato da Roma a Bruxelles per mietere meglio le sue vittime. Una Lega che riunisca tutti i popoli, nel rispetto delle identità e autonomie di ciascuno, è auspicabile proprio per questo motivo”.
Ottava volta al raduno quella di Luca Zandonella Callegher, segretario provinciale del Movimento Giovani Padani: “Domenica alla Festa di Pontida ho visto una lega più viva che mai: la manifestazione infatti si è rivelata tra le più partecipate di questi ultimi anni, segno che la svolta impressa da Salvini sta avendo riscontri positivi tra militanti e simpatizzanti. La Lega di Salvini si è totalmente rimodellata con l'ingresso di moltissimi giovani ai “piani alti”, tra i quali ricordo ad esempio i quattro consiglieri regionali under 30 dell'Emilia Romagna, tra i quali il piacentino Matteo Rancan. Alla faccia dei gufi che due anni fa ci davano per morti, ora siamo diventati il primo partito del centro-destra e saremo noi a caratterizzarci come il motore trainante di eventuali future alleanze, sia a livello locale che nazionale. A differenza del passato, saranno gli altri che dovranno accordarsi con noi e non viceversa”.
Etichetta come «futili le polemiche sulla “Lega nazionale” e il Meridione» Valerio Rossi, segretario della sezione Val Luretta e consigliere di minoranza a Calendasco. “Il progetto di Salvini, infatti, – afferma Rossi – è contro un centrosinistra che sta distruggendo il tessuto economico e sociale da Nord a Sud. È un disegno federale che abbraccia tutti e che finalmente viene compreso anche nel Mezzogiorno, dove si sono resi conto che l’assistenzialismo ha arrecato gravi danni. Il raduno di Pontida, non a caso, è andato molto bene e ha visto una partecipazione maggiore rispetto al passato anche da parte dei giovani, segno che il piano di Salvini sta decollando”.