“Spreco Zero” di cibo, De Micheli presenta a Expo 2015 le proposte del Governo

Le aziende che scelgono di donare il cibo invece che buttarlo, avranno incentivi fiscali e sconti. Inoltre verrà innalzata a 15mila euro la soglia di valore del cibo che non richiede precisi adempimenti burocratici, in caso di distruzione di alimenti. In questo modo per le aziende sarà più semplice salvare il cibo.

Radio Sound

La proposta "Spreco Zero" è stata illustrata dal Sottosegretario all’Economia Paola De Micheli, insieme al Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina a Expo. “L’innalzamento della soglia ai 15mila euro è un passaggio essenziale della nostra proposta – ha affermato Paola De Micheli – per raggiungere l’obiettivo di ridurre al massimo gli sprechi alimentari. Altre misure a altri incentivi sono allo studio del Ministero dell’Economia che parteciperà al tavolo tecnico istituito sul tema”.

“In tema di contrasto allo spreco alimentare – ha fatto notare – il nostro paese parte da un modello già avanzato, ma con queste nuove misure donare diventerà più semplice e conveniente che sprecare”.

Le azioni sono state illustrate durante la riunione del Tavolo di lavoro indigenti – l'organismo di coordinamento stabile tra istituzioni, enti caritativi, industria alimentare e grande distribuzione – che si è tenuto all’esposizione universale. Il Governo, dunque, intende accelerare nella lotta agli sprechi, a partire dal rendere più conveniente la donazione degli alimenti rispetto alla loro distruzione da parte delle industrie e della grande distribuzione.

Tra le proposte al vaglio del Ministero dell’Economia vi sono precisi incentivi fiscali, come lo sconto sulla tariffa dei rifiuti per chi dimostra di convertire lo spreco in donazioni e un taglio della Irap per le imprese che introducono sistemi innovativi a basso impatto ambientale. Con la nuova norma, poi, si interviene per potenziare il recupero degli alimenti, rafforzando la legge del 'buon samaritano' che dal 2003 incentiva la riduzione dello spreco dei cibi dalla ristorazione, semplicemente equiparando al consumatore le Onlus che provvedono a recuperarli e a donarli agli indigenti.