“Youth – La giovinezza” l’ultimo film del premio Oscar Paolo Sorrentino

Questa settimana in soundciak ci occupiamo di “Youth – La giovinezza” l’ultimo film di Paolo Sorrentino

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Il regista partenopeo torna sul grande schermo con un altro capolavoro presentato all’ultimo Festival cinematografico di Cannes. Il cast di questo film coproduzione di Italia, Francia, Regno Unito e Svizzera è internazionale fra i tanti spiccano: Michael Cain e Jane Fonda.

In un elegante albergo ai piedi delle Alpi Fred e Mick, due vecchi amici alla soglia degli ottant’anni, trascorrono insieme una vacanza primaverile. Fred è un compositore e direttore d’orchestra in pensione, Mick un regista ancora in attività. Sanno che il loro futuro si va velocemente esaurendo e decidono di affrontarlo insieme. Guardano con curiosità e tenerezza alla vita confusa dei propri figli, all’entusiasmo dei giovani collaboratori di Mick, agli altri ospiti dell’albergo, a quanti sembrano poter disporre di un tempo che a loro non è dato. E mentre Mick si affanna nel tentativo di concludere la sceneggiatura di quello che pensa sarà il suo ultimo e più significativo film, Fred, che da tempo ha rinunciato alla musica, non intende assolutamente tornare sui propri passi. Ma c’è chi vuole a tutti i costi vederlo dirigere ancora una volta e ascoltare le sue composizioni.

Il tema chiave di questo film è il tempo che contrappone vecchiaia e giovinezza, secondo il regista stesso anche la memoria è molto importante, perché con il passare degli anni accumuliamo anche ricordi e ne diventiamo depositari. Quindi questo nuovo film del regista partenopeo non solo evidenzia questo tema importante del tempo e di come giovani e anziani lo considerino diversamente, ma pure un metodo di lavoro molto interessante e meticoloso che gioca su continui rovesciamenti propettici.

Sorrentino torna in questo film ad essere l’unico autore della sceneggiatura e la sua scrittura non è per niente lineare, c’è un continuo avanzamento e allo stesso tempo un continuo ritorno. Come dice il critico cinematografico Gianni CanovaPiù che un racconto, la sceneggiatura è un partitura: il regista non si limita a metterla in scena, la esegue. E il film non va letto come un romanzo, va gustato come una coreografia. Solo così si può godere appieno della grande bellezza che sprigiona da un film come questo: un artefatto audiovisivo unico, che balla, salta, danza, scivola, piroetta su se stesso e torna al punto di partenza, con una leggerezza che sa essere di volta in volta tentazione e perversione, e con una profondità che spesso si nutre del suo opposto, la superficialità.

E visto che abbiamo parlato di partitura anche la colonna sonora del film non è niente male, anche in questo lungometraggio Paolo Sorrentino dedica davvero molta importanza alla musica. Troviamo da Simple Song del compositore statunitense David Lang a  Paloma Faith .

Per ulteriori info vi rimando alla pagine facebook ufficiale del fill "Youth – La giovinezza".