«I sindaci piacentini devono poter tornare ad occuparsi dei propri cittadini invece di vedersi scaricare dal governo la responsabilità dell’accoglienza degli immigrati. Ulteriori arrivi sul nostro territorio non sono più ammissibili».
La Lega Nord provinciale piacentina è pronta ad erigere le barricate contro l’arrivo di un gruppo di immigrati che una cooperativa invierà in settimana nel comune di Castell’Arquato. Gli stranieri, una decina, saranno ospitati in un edificio privato situato nella frazione Vigostano.
«Capiamo – afferma la segreteria provinciale del Carroccio – che il favoreggiamento dell’immigrazione è una precisa strategia del Partito Democratico, che mira, grazie all’estensione della cittadinanza italiana agli stranieri, di rimpolpare il proprio elettorato. Tuttavia, il buonsenso non può essere accantonato ancora a lungo per mero opportunismo politico. Per quanto ancora s’insisterà con l’impiego di risorse pubbliche per l’accoglienza di un numero esagerato di persone, che vivono alle nostre spalle e le cui culture possono avere un impatto disgregante sulla nostra? E il ministro Alfano, dal canto suo, non può perseverare con la minaccia di una requisizione degli immobili sfitti dei cittadini da assegnare ai clandestini, instaurando così un clima di terrore. Constatiamo che un simile governo di inetti non ha ancora compreso che l’economia può essere risollevata solo attraverso le leve della spesa pubblica: ma attraverso il finanziamento di opere e non con l’assistenzialismo ai clandestini».
Il movimento intende dunque sostenere quei sindaci che si opporranno ai disegni del governo in materia d’immigrazione nell’attesa di azioni più decise. In questa direzione il gruppo leghista presente in consiglio regionale a Bologna sta approntando una risoluzione il cui fine è lo stop alle assegnazioni ai comuni, sul modello di quanto annunciato in Lombardia dal governatore Maroni. «I primi cittadini – insiste la Lega piacentina -, in qualità di massime autorità sanitarie municipali, non possono essere scavalcati con accordi tra stato e privati: devono invece essere informati delle condizioni fisiche di ogni straniero prima di dare il via libera. Rientra nelle loro facoltà, infatti, la possibilità di effettuare verifiche sulla salute, così come di appurare le condizioni di agibilità degli immobili destinati all’accoglienza. E sempre in ambito sanitario, ad esempio, qualcuno ignora che i clandestini gravano sul congestionato pronto soccorso di Piacenza nel quale persino gli anziani sono costretti ad attese interminabili in quanto la struttura ospedaliera è dimensionata sull’attuale popolazione e non può sostenere ulteriori illimitate crescite demografiche. Il Viminale dal 1998 al 2014 ha accumulato un debito di 2 milioni, 120mila euro annui, nei confronti dell’azienda Usl di Piacenza per l’assistenza agli stranieri: tale somma potrebbe essere impiegata per migliorare il servizio. Urge un intervento fermo se non vogliamo uscire dal novero dei paesi civili a causa di disoccupazione, povertà e instabilità sociale».
IMMIGRAZIONE: RANCAN (LEGA): BONACCINI FACCIA COME MARONI E DICA BASTA
Ridurre i trasferimenti regionali ai Comuni che decideranno di ospitare immigrati nel loro territorio, impedire eventuali occupazioni di immobili di proprietà pubblica e/o privata o sistemazioni da destinarsi a strutture recettive per l'arrivo degli immigrati e sensibilizzare il Ministero dell’Interno e la Conferenza Stato Regioni, in merito alla grave situazione e ripercussione che gli arrivi di migliaia di persone comportano.
Lo chiede al presidente Bonaccini il gruppo della Lega Nord in Regione Emilia Romagna con una risoluzione a prima firma Matteo Rancan.
"Da gennaio 2015 – spiega Rancan – sono già stati rilevati oltre 53 mila arrivi di clandestini stipati su barconi e, considerato l’andamento degli arrivi, se ne attendono altri 130 mila nei prossimi mesi, configurando un vero e proprio esodo che richiede una mobilitazione di tipo militare, sociale e finanziaria non più sostenibile".
Di più attacca Rancan: "Sono in corso trattative europee per l’accoglienza di queste persone e, se dovessero essere adottate alcune delle misure profilate, occorrerebbero ingenti squadre di polizia, uffici con personale e strumentazioni per garantire le operazioni di segnalazioni fotografica, accoglienza e ospitalità gratuita nei centri di accoglienza, con seri rischi dal punto di vista dell’ordine pubblico, della sanità e del controllo dei criminali".
"Al momento – continua Rancan – risultano ospitate in Emilia-Romagna oltre 4.000 persone sbarcate clandestinamente, circa il 5 % e con i nuovi arrivi la Regione e i Comuni dovranno mobilitare ulteriore ospitalità, cura, mantenimento, controllo, trasporto. Non a caso il Ministero dell’Interno ha comunicato che l’accoglienza nel 2014 è costata alle nostre casse due milioni di euro al giorno".
Così, visto che "in Europa alcuni Stati membri hanno rifiutato il carattere obbligatorio delle quote di immigrati" è appreso che la Regione Emilia-Romagna, insieme a Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana e Campania, è tra le regioni chiamate ad ospitare il maggior numero di immigrati, il gruppo della Lega Nord ha presentato un documento per chiedere un'inversione di tendenza.
"Alcune Regioni – chiarisce Rancan – hanno risposto negativamente alla richiesta del Ministero, dichiarando la totale o parziale indisponibilità ad accogliere le migliaia di immigrati, dato che le strutture esistenti sono già al collasso mentre i governatori di Lombardia, Veneto e Liguria hanno annunciato di prevedere tagli di trasferimenti di risorse economiche regionali a quei Comuni delle loro rispettive regioni che si presteranno a effettuare investimenti per l’accoglienza a ulteriori clandestini reperendo le risorse attraverso la riduzione ed il ridimensionamento dei servizi ai propri cittadini residenti. Per questo all giunta Bonaccini chiediamo di sospendere qualsiasi atto, provvedimento, erogazione di servizi e prestazioni di propria competenza che siano diretta conseguenza delle politiche di indiscriminata accoglienza. Necessario anche valutare gli eventuali costi e le ripercussioni sul bilancio regionale".
"Per fare un segnale forte – aggiunge Rancan – chiediamo alla Giunta di annunciare ai Comuni che intendono investire per l’accoglienza a ulteriori clandestini reperendo le risorse attraverso la riduzione ed il ridimensionamento dei servizi ai propri cittadini residenti, che gli saranno ridotti i trasferimenti di risorse regionali. Non è più il momento dell'accoglienza indiscriminata. Al contrario Bonaccini deve farsi portavoce per l’Assemblea Legislativa, presso il Ministero dell’Interno e la Conferenza Stato Regioni, della grave situazione e ripercussione che gli arrivi di migliaia di persone comportano".
"In ultimo – conclude -, ma non in ordine di importanza, bisogna impedire eventuali occupazioni di immobili di proprietà pubblica e/o privata o sistemazioni da destinarsi a strutture recettive per l’emergenza dovuta all’arrivo di immigrati. Richieste sulle quali auspichiamo la massima convergenza. Altrimenti alla fine, ad essere penalizzati, saranno ancora una volta gli Emiliano-Romagnoli".