Scuola, Jobs act e pensioni. Il Pd: “Governo coraggioso, provvedimenti equi”

“Rispettiamo la legittima presa di posizione della Cgil sulle riforme che sta realizzando il Governo Renzi, ma riteniamo che il giudizio formulato dalla Camera del Lavoro sia parziale e ingeneroso. Anzi, dalla Cgil ci pare che non siano arrivate molte proposte alternative”. Dopo la dura presa di posizione della Cgil su riforma delle penzioni, Jobas act e riforma della scuola, arriva la replica del Partito Democratico di Piacenza affidata al segretario provinciale Loris Caragnano e al segretario cittadino Paolo Sckokai. “Questo è un governo che finalmente sta avendo il coraggio di affrontare questioni particolarmente delicate”.

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“Sul Jobs Act, proprio ieri Taddei ha interloquito con le parti sociali. Se prima il lavoratore era quasi abbandonato e si parlava di tutela del posto di lavoro, oggi il perno della riforma è proprio il lavoratore. E’ presto giudicare già gli esiti del jobs act anche se i primi risultati sono confortanti sia sul piano delle nuve occupazioni sia su quello delle stabilizzazioni”.

Altro tema di scontro quello della riforma delle pensioni: “Sulla riforma delle pensioni, dopo la pronuncia della Corte Costituzionale era necessario un intervento di redistribuzione, riconoscendo il rimborso a chi ne aveva diritto. Tra il non agire e il fare il possibile, questo Governo ha deciso la seconda strada tutelando le pensioni più basse”.

Altro capitolo quello della scuola: “E’ un provvedimento coraggioso che arriva dopo mancati investimenti. Sulle assunzioni va detto con chiarezza che questo è il primo governo che fa un programma di assunzioni massicce (100mila ingressi a settembre e 60mila il prossimo anno, il 16%). Il tema è che la questione delle graduatorie dei precari è un guazzabuglio incredibile che si è cerato negli anni e su cui va fatto ordine. Era giusto prima o poi mettere un punto fermo. Il Pd trova sacrosanto che 60mila lavoratori vengano assunti tramite concorso perché apre la possibilità anche ai più giovani di entrare in un mondo storicamente chiuso. Quello poi della valutazione del merito degli insegnanti ci sembra un principio imprescindibile”.