Pd Emilia-Romagna, Calvano proclamato segretario. In direzione Tarasconi e Dod

I piacentini Katia Tarasconi e Marco Dodi entrano a far parte della direzione regionale del Partito Democratico guidata dal neosegretario Paolo Calvano. Questa mattina (23 maggio) a Faenza Calvano, candidato unico, è stato proclamato segretario dall’assemblea regionale di cui fanno parte, tra gli altri, anche il segretario provinciale del Pd di Piacenza Loris Caragnano, l’assessore regionale Paola Gazzolo e il consigliere regionale Gianluigi Molinari. "Non sono  Messi nè Maradona, ma da calciatore so che le partite si vincono se si gioca di squadra e io in Emilia-Romagna voglio giocare così" ha dichiarato il 37enne consigliere regionale Calvano. Parole condivise anche da Tarasconi e da Dodi, entusiasti della nomina. “Come ha detto Calvano, abbiamo un compito complicato, dimostrare che non siamo stati insieme per necessità. Ma fare un congresso unitario in Emilia-Romagna ha una grande valenza nazionale. L'obiettivo è tornare a fare crescere la credibilità nei partiti”.

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Da tutto il Pd piacentino un augurio di buon lavoro al neo-segretario regionale.

 

Ddl anticorruzione e ddl “ecoreati”, il Pd: “Italia più civile. M5s immaturo”

“L’approvazione della legge anticorruzione rappresenta un passo fondamentale nel percorso di crescita e cambiamento del nostro Paese. Anche se in molti non ci credevano, ancora una volta possiamo dire che l’Italia possiede ora strumenti più forti e concreti per combattere corruzione e mafie”. Anche il Partito Democratico piacentino – con il segretario provinciale Loris Caragnano e il segretario cittadino Paolo Sckokai – saluta con soddisfazione l’approvazione di un testo atteso da anni “a dimostrazione che l’azione di questo Governo è improntata all’agire nell’interesse della collettività”.

“Se pensiamo che certi governi del passato si definivano del “fare” un po’ ci viene da sorridere, ma preferiamo guardare all’oggi con quel sano ottimismo che deriva dall’ennesima riforma messa in atto in poco più di un anno” aggiungono Caragnano e Sckokai.

Tra i passaggi fondamentali della legge l’inasprimento delle pene per la corruzione commessa da pubblici ufficiali, punita da 6 a 10 anni, mentre va da sei anni nel minimo e a 10 anni e 6 mesi nel massimo quella per induzione. Per la corruzione in atti giudiziari si rischia da 6 ai 12 anni. Bene anche la severità sulle pene nei rapporti che intercorrono tra la Pubblica amministrazione e chi è stato condannato per mafia (416 bis). Finalmente il falso in bilancio torna a essere un reato per tutte le imprese con pene fino a 5 anni. “L’approvazione del ddl ha avuto ampia maggioranza e di questo non possiamo che rallegrarci. Spiace constatare che dopo tutti gli appelli e le critiche al presunto lassismo del Governo sul fronte della lotta alla corruzione, al momento decisivo il Movimento 5 Stelle si sia sfilato, confermandosi una forza politica finora incapace di maturare politicamente”. Caragnano e Sckokai infine plaudono anche a un altro recente successo del governo, che arriva dopo una battaglia ventennale: si tratta dell’approvazione della legge sugli “ecoreati” che tratta argomenti legati all’inquinamento ambientale. “Anche in questo modo si potranno combattere catastrofi ambientali e umane come quella della Terra dei Fuochi e quelle provocate dall’Eternit”.