Sposi felici che sorridono guardandosi negli occhi sulla riva del fiume. Sposi felici che sorridono guardandosi negli occhi sotto un albero. Sposi felici che sorridono guardandosi negli occhi davanti ad un monumento. Sposi felici che sorridono guardandosi negli occhi in un campo di grano. Sposi felici e innamorati che si guardano ovunque.
E poi la sposa che sorride mentre la truccano, la vestono, le fanno la ceretta, va in bagno. La mamma della sposa che sorride mentre piange, gestisce la situazione, aiuta la sposa che sorride a truccarsi, vestirsi, farsi la ceretta, andare in bagno. Lo sposo che sorride e si mette la cravatta.
Senza dimenticare gli sposi che sorridono davanti all’altare, dietro all’altare, mentre afferrano un coltello, lo affondano nella torta e poi la se la mangiano. Sposi che sorridono mentre brindano, mentre camminano, mentre stanno fermi.
Il tutto declinato in varie forme e stili: bianco e nero, colori, seppia, antico, fish eye.
Ma quanto sono belle le foto dei matrimoni? E soprattutto: ma quanto sono realistiche le foto dei matrimoni? La risposta a entrambe le domande è la stessa, cioè: neanche un po’.
Dopo aver sfogliato decine di album fotografici e centinaia di siti web sull’argomento e dopo aver rischiato una crisi di eccesso di amore, ho realizzato che gli sposi che si sottopongono a questo screening fotografico sono pazzi. E pure i fotografi.
E non dimentichiamo che questo diabetico eccesso di amore e dolcezza comporta due ulteriori sgradevoli conseguenze:
1. costa decisamente tantissimo
2. fa perdere agli sposi tutti i momenti veri di quello che – sempre in teoria – è il giorno più bello.
Mentre si celebra un matrimonio succedono delle cose strane: i fotografi si trasformano in turisti giapponesi che fotografano ogni millimetro di Colosseo che vedono attraverso la lente della macchina fotografica dimenticandosi che lo possono guardare direttamente con gli occhi. E le spose – sì, proprio loro – si trasformano in principesse-reginette-del-ballo-superstar e non rinuncerebbero per nulla al mondo al loro momento di gloria fotografato da ogni situazione, come se queste foto finissero su tutti i giornali di questo mondo. “Mi devi fotografare mentre faccio questo, quello e quell’altro. Altrimenti cosa faccio vedere alle mie amiche, che ok che c’erano ma qualcosa se lo devono pur perdere? Sto già organizzando un pomeriggio per sfogliare un album da 5kg e per vedere il filmino e farmi dire quanto sono bella.
E così, ogni minimo gesto verrà immortalato: tutte le grattate di naso, tutte le palpebre calanti durante la messa, tutte le lacrime di zia Carla, tutte le smorfie di zia Domenica mentre canta, tutte le cravatte allentate dopo il terzo bicchiere, tutti gli sguardi della collega invidiosa e irrimediabilmente zitella.
Siamo sicuri di essere disposti a tutto ciò? Io no. Va bene le foto, ma con discrezione. E poi tutti gli invitati saranno armati di iPhone, iPad, iMacchinaFotografica e saranno i migliori reporter di tutta la giornata. E così le mascelle degli sposi non si stancheranno a causa dei troppi sorrisi impalati imprigionati in una macchina fotografica, ma a suon di baci. Tiè.
Se volete saperne di più vi aspetto sul mio blog Brolli Sposi.