Il 1° gennaio 2002, anche nel nostro Paese,entrava ufficialmente in vigore l'euro, con tutte le conseguenze del caso che oggi conosciamo molto bene.
Ma, ai tempi, cosa pensavano dell'introduzione della moneta unica le persone abituate da sempre a concepire la lira come unico metodo di pagamento?
Ce lo racconta Anna Botti in questo dialogo di fantasia (anche se in molti si riconosceranno) fra un nonno alle prese con questo cambio epocale e un nipote che, con la pazienza che si deve alle persone anziane, tenta di spiegargli come affrontare la sconvolgente novità.
Di seguito, come sempre, trovate un estratto della poesia, mentre per il testo completo e recitato basta cliccare sul podcast.
Dü znär dümilledü (l’è arrivä l’euro )
“Gh’è in sal giurnäl
che l’euro impazza.”
“Che roba, l’euro in piazza?”
“Nonnu, véra i’ uricc’, capì?
Völ dì che l’euro l’è partì
e in dill banc i’enn tütt agitä
par scambiä i sod vecc’ coi növ pena rivä.
Ricòrdal a la zia Cesira,
che incö gh’è pö la lira!
La va mäi föra parché la buffa
e la g’ha in cà i sod ch’i fann la muffa.”
…