Riportiamo il comunicato stampa dal sito web della LAV (http://www.lav.it/news/tenuita-del-fatto) inerente alla depenalizzazione dei reati contro gli animali; confidiamo in una attenta verifica delle normative tenendo in considerazione il sempre crescente numero di persone attente ai bisogni degli animali ed alla presa di coscenza che sono esseri senzienti con la “capacità” di soffrire per le angherie subite.
Come Fare Ambiente – Laboratorio Verde di Piacenza non possiamo che rallegrarci, senza abbassare la guardia, per la notizia riportata.
“I reati contro gli animali non sono stati depenalizzati”: dell’entrata in vigore, 2 aprile, della Legge sulla “tenuità del fatto”, la LAV interviene a fare chiarezza sugli effetti del provvedimento. “La norma sulla ‘tenuità’ è residuale, inapplicabile di fatto, ai reati contro gli animali. Maltrattamenti e uccisioni non solo continueranno ad essere perseguibili ma non archiviabili nella stragrande maggioranza dei casi, anche alla luce del nuovo articolo 131-bis del Codice penale voluto dal Governo e avallato dalla grande maggioranza del Parlamento. I reati contro gli animali rimangono quindi perseguibili d’ufficio e ogni Forza di polizia è tenuta a intervenire pena la denuncia per omissione d’atti d’ufficio.”
“La morte e il maltrattamento di un essere senziente non può mai essere ‘tenue’. Questo è il principio che affermeremo da domani a tutte le Polizie e in tutte le Procure e Tribunali d’Italia. E in più abbiamo fatto presentare una nuova Proposta di legge di ‘Armonizzazione, modifiche e implementazione delle disposizioni sulla repressione e il contrasto dei reati contro gli animali’ con firme rappresentative di tanti gruppi, alla Camera con Michela Brambilla (Fi) e al Senato con Monica Cirinnà (Pd). Vedremo se questo Parlamento e questo Governo vorranno cambiare, in meglio, dopo che abbiamo evitato il peggio sollecitando il premier Renzi e il Ministro della Giustizia Orlando, partendo dal positivo parere della Commissione Giustizia della Camera proprio riguardo ai reati contro gli animali: un risultato politico rilevante alla cui luce deve oggi essere letta la nuova norma.”
In più l’obbligo per la Procura di notificare sempre e comunque alla persona offesa, compresi gli Enti come la LAV che perseguono ‘finalità di tutela degli interessi lesi dai reati contro gli animali’, l’eventuale richiesta di archiviazione permettendo così una strenua opposizione all’istituto anche nei casi più blandi, facendo valere il principio inderogabile di derivazione comunitaria che mai può essere un fatto tenue, ciò che comporta la compromissione della vita e della salute di un singolo animale.