Pd, Caragnano nuovo segretario: “Partito unito e lavoro sul territorio”

Nonostante le critiche al metodo scelto piovutegli addosso da una nutrita schiera di esponenti della minoranza del partito, i renziani del Pd hanno comunque deciso di pigiare sull'acceleratore e di votare in assemblea provinciale il nuovo segretario senza passaggi nei circoli. Con 62 voti e 32 astensioni (il 67% circa dei 94 votanti) il Pd ha scelto Loris Caragnano, vicesindaco di Vigolzone e fino a ieri responsabile Enti locali dell'esecutivo, come successore di Gianluigi Molinari, divenuto incompatibile dopo l'elezione a consigliere regionale. Una scelta all'insegna della continuità, è stato motivato dai renziani che di fatto, forti di una solida maggioranza numerica e nonostante le trattative andate in scena fino alla sera prima, hanno sbarrato la strada al percorso più ampio suggerito dall'ala critica del partito, impersonata ieri in primis dall'assessore regionale Paola Gazzolo, dal parlamentare Marco Bergonzi e da Roberta Valla (assente il sottosegretario Paola De Micheli). In realtà durante il dibattito sono intervenuti diversi esponenti Pd – tra cui l'ex assessore Pierangelo Romersi e l'ex segretario Vittorio Silva, ma anche alcuni segretari di circolo – per indurre Caragnano e i suoi a optare per un percorso più ragionato e coinvolgente, e cioè un passaggio nei circoli. Ma non c'è stato verso. Carlo Berra si è fatto portavoce delle ragioni della maggioranza: "Chi ha ottenuto la maggioranza congressuale è giusto che faccia la sue scelte e si prenda le responsabilità delle decisioni. Tutte le più moderne democrazia sono in costante cambiamento. Le decisioni vanno prese in maniera rapida e in questo caso non c'è alcuna violazione di statuto o regolamento. Si va semplicemente avanti all'insegna della continuità". Detto, fatto: Caragnano nuovo segretario. Si badi, però: come è stato sottolineato ad elezione avvenuta, i critici hanno scelto la via morbida via dell'astensione, non quella di un voto contrario. Un segnale chiaro, una mano tesa. "Un'apertura di credito", l'hanno definita Gazzolo e Bergonzi, che Caragnano ha promesso di voler cogliere durante il suo mandato per cercare quello che, a parole, vorrebbero tutti: un partito il più unito possibile. Una chimera? Chissà, di certo l'impresa cui si accinge Caragnano non è di quelle più semplici, se non altro visti i precedenti tentativi. L'assemblea presieduta da Laura Dametti ha ringraziato Molinari e l'esecutivo per il lavoro svolto, e ha poi votato Carlo Berra come nuovo tesoriere del partito

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Il COMUNICATO DEL PARTITO DEMOCRATICO

Loris Caragnano, vicesindaco di Vigolzone e fino a ieri responsabile Enti Locali dell’esecutivo, è il nuovo segretario provinciale del Partito Democratico. Imprenditore di 43 anni, sposato con due figli, Caragnano è stato scelto dall’assemblea provinciale del Pd, riunita questo pomeriggio (7 marzo) presso la sala riunioni dell’ex Circoscrizione 4 in via Rio Farnese, come successore di Gianluigi Molinari, la cui carica era divenuta incompatibile a seguito dell’elezione a consigliere regionale. All’assemblea, presieduta da Laura Dametti, erano presenti ed hanno votato in 94 dei 114 componenti con diritto di voto. L’unica candidatura presentata è stata quella di Caragnano che ha incassato 62 voti favorevoli e 32 astensioni. A Molinari, per il lavoro svolto in questo anno e mezzo, è andato il sentito ringraziamento di tutti i componenti dell’assise. E’ stata un’assemblea fortemente partecipata, ricca di interventi e di spunti propositivi. Tutti improntati alla necessità di rimettersi al lavoro quanto prima per affrontare la mole di lavoro da cui il partito è atteso nei mesi che seguiranno. In tutti gli interventi è emersa forte e chiara la volontà di superare una volta per tutte le divisioni che spesso hanno caratterizzato la vita interna del Pd. In questo senso l’astensione di una fetta del partito è stata interpretata come una “apertura di credito” vero l’attività del nuovo segretario.

Ecco le prime dichiarazioni di Caragnano da neo-segretario:

“Sono orgoglioso e mai avrei immaginato qualche tempo fa di arrivare a questo traguardo così prestigioso. Ringrazio il mio predecessore Gianluigi Molinari, tutti coloro che mi hanno sostenuto e garantirò il mio impegno all’insegna della continuità. Credo che oggi si siano posati i primi mattoni di quell’importante progetto che dovrà essere quello di creare un partito il più unito possibile. Considero l’astensione di una parte del Pd come un’importante apertura di credito che intendo assolutamente cogliere. Nei prossimi giorni lavorerò per formare una squadra che sia il più competente e inclusiva possibile. Il partito ha la necessità di aggredire da subito i problemi più importanti del territorio. Dobbiamo aprirci e andare in mezzo alla gente”. Tra i temi cruciali su cui ha posto l’attenzione Caragnano quelli del lavoro e della sicurezza: “Occuparci del lavoro sarà fondamentale. Ai dipendenti dell’Albergo Roma o della Rdb non interessa con quanti voti sono stato scelto. Il partito deve parlare loro e alle famiglie di tutti quei lavoratori che si trovano in difficoltà. Altro tema fondamantale è la sicurezza, non possiamo lasciare ad altri il monopolio di questo argomento. Chiediamo più risorse e che quelle esistenti vengano valorizzate”.

 

IL DISCORSO DEL NEO SEGRETARIO CARAGNANO

Presidente, care e cari componenti elettivi e di diritto dell'Assemblea Provinciale del Partito Democratico

È con grande emozione che rivolgo innanzitutto un sincero ringraziamento a tutti coloro che mi hanno dimostrato la loro fiducia concedendomi l'onore di essere da oggi il nuovo Segretario Provinciale del Partito Democratico di Piacenza. Ci tengo anche a ringraziare coloro che pur non avendo sostenuto la mia candidatura, mi hanno comunque fatto arrivare messaggi di stima e di apprezzamento personale, limitando il confronto, che è stato comunque netto e deciso, alla sola sfera politica.

Se ripenso all'estate del 2007 ed alle prime riunioni di quello che era solo un embrione del Partito Democratico, di acqua ne è passata sotto i ponti. Mai, però (pausa breve), avrei immaginato di poter provare un giorno la soddisfazione e l'orgoglio di far parte della segreteria di un partito, figuriamoci addirittura di ricoprirne il ruolo di segretario provinciale.

Permettetemi di ringraziare due persone che hanno messo a disposizione il loro lavoro, il loro consenso ed i loro riferimenti sul territorio affinché oggi si potesse eleggere il nuovo segretario provinciale. Una è Elisabetta Rapetti, con la quale mi auguro di aver saputo collaborare in maniera positiva in questo anno abbondante di lavoro in esecutivo. L'altra persona è Gianluigi Molinari, segretario uscente, da novembre consigliere regionale, che mi ha voluto dall'inizio nella sua squadra di collaboratori. Tramite loro ringrazio tutti gli amici che hanno lavorato per il risultato di oggi: non posso citarvi tutti perché sicuramente dimenticherei qualcuno. 

 

Il territorio piacentino – naturalmente non è il solo – è ormai da anni interessato da complesse e articolate dinamiche sociali ed economiche sulle quali la politica ha non solo il dovere, ma l'obbligo di interrogarsi e di trovare soluzioni.

La crisi economica ha portato e sta continuando a portare cambiamenti radicali nella struttura produttiva del nostro territorio: aziende storiche una volta sinonimo di solidità e successo sono oggi in crisi, o addirittura hanno chiuso i battenti arrendendosi ad un mercato in continua evoluzione o per il quale hanno esaurito gli strumenti necessari per competere.

Il difficile momento attraversato dagli enti locali, che con i loro magri bilanci sono spesso chiamati a far fronte ad una trasformazione del territorio ed anche delle esigenze del cittadino, spesso non agevola il compito della politica che non può far sentire la propria presenza sul territorio come invece faceva una volta, appunto quando le amministrazioni provinciali e comunali erano presidi fermi e sicuri.  

Il processo di riorganizzazione dell'assetto istituzionale  e degli enti locali vede in Piacenza un territorio che negli ultimi 5 anni non ha trovato un adeguato coordinamento politico per poter cogliere le opportunità che i processi di cambiamento portano con sè. Questo significa che oggi, in condizioni di ristrettezze finanziarie ci troviamo a dover rincorrere per raggiungere i livelli raggiunti da altre province della nostra Regione. 

I prossimi anni saranno determinanti anche per la riorganizzazione di servizi fondamentali che interessano i nostri cittadini: sono stati elencati nel documento assembleare collegato alla mia candidatura e non mi dilungo ulteriormente. 

Come detto nel documento Piacenza ha messo a disposizione delle istituzioni legislative e di governo regionali e nazionali risorse importanti che stanno dando il loro contributo e con le quali stiamo lavorando con un processo di apprendimento e di coordinamento degli amministratori che sta dando frutti molto importanti.

In questo contesto locale il Partito Democratico si pone come unico partito politico che ha il coraggio e soprattutto ha gli strumenti e le capacità per farsi carico dei problemi e per cercare delle soluzioni che mettano sempre al centro l'interesse dei nostri cittadini. Questo difficile compito è reso ancora più arduo dall'enorme difficoltà di trovare nelle altre forze politiche degli interlocutori che, magari non condividendo le proposte, sappiano occuparsi delle questioni ancora aperte. Spesso per poter raggiungere gli obiettivi si è resa necessaria una interlocuzione fra singoli amministratori, data l'impossibiltià di trovare punti in comune con partiti che si sono ormai abbandonati al populismo, allo scontro frontale ed al ribaltamento delle responsabilità su chi a questo livello non è disposto a scendere.

 

Il Partito Democratico e le sue articolazioni territoriali hanno oggi un compito ancora più importante, perché a noi è demandato non solo di raccogliere le istanze del territorio, ma anche di fare cultura politica in un clima dove la sfiducia verso la politica è ancora molto presente. Per poter far questo e per farlo bene è necessario, e qui voglio essere molto chiaro, il contributo di TUTTI! Chi ha ancora oggi il coraggio di occuparsi di politica e di mettersi a disposizione con spirito di servizio deve trovare i luoghi ed i consessi dove questa passione possa trovare libero esercizio. La capacità d'analisi ed il grado di raggiungimento degli obiettivi devono essere gli unici elementi di valutazione dell'operato dei circoli e dei vari livelli del nostro partito. Non è con l'appartenenza o la fedeltà a questo o a quello che si possono aggredire i problemi trovando soluzioni.

È necessario quindi avere un esecutivo forte ed efficiente, con persone capaci e con forti competenze organizzative perché i tempi della politica si sono compressi ed abbiamo bisogno di affrontare temi attuali e di immediato interesse per il nostro territorio.

A corollario dei componenti dell'esecutivo è necessario avere un gruppo operativo di lavoro organizzato per tematiche che contribuisca a sviluppare le iniziative sul territorio e che formuli proposte e documenti che possano poi arrivare anche in direzione come strumento di discussione e di formazione della linea politica del Partito Democratico Provinciale.

Fondamentale sarà il ruolo dei circoli territoriali, sia nello stimolo dei temi da trattare, sia nella partecipazione ai gruppi di lavoro: la partecipazione dei territori infatti deve essere a due vie e saranno necessarie le risorse provenienti da tutta la provincia di Piacenza. 

Per stimolare la discussione politica sui vari temi e nei vari circoli, sarà necessario studiare un metodo di scambio di informazioni tra la Segreteria Provinciale ed i singoli circoli per capire se le opportunità di coinvolgimento hanno funzionato e che cosa invece è necessario cambiare affinché più circoli possano mettere a disposizione risorse per affrontare le varie tematiche d'interesse. 

Il lavoro da fare è tanto e si potranno raggiungere buoni risultati solo in un clima di reciproca fiducia. È per questo che, pur avendo l'esigenza di ripartire al più presto con il lavoro, ci prenderemo ancora 2 settimane di tempo per definire le competenze ed i componenti dell'esecutivo, perché questo partito, in questa fase, come ho detto prima, ha bisogno delle migliori risorse umane, non di rappresentanze o di provenienze. 

Se ci diamo degli obiettivi e saremo in grado di raggiungerli attraverso un'adeguata analisi delle istanze dei nostri territori, uno studio approfondito e delle proposte concrete, potremo affrontare con competenza anche degli argomenti considerati più spinosi.

Lavoro, facendo sentire la nostra voce sulle partite più spinose e promuovendo interventi che possano salvaguardare il lavoro, la dignità dei lavoratori e la continuità d'impresa.

Ambiente, stimolando una discussione su dati certi e non su impressioni o allarmismi, chiedendo anche il giusto contributo delle istituzioni e della politica

Immigrazione, continuando il coinvolgimento delle amministrazioni nella definizione di politiche di accoglienza che chiudano le porte al business. 

Sicurezza, perché davanti al preoccupante livello dei reati contro il patrimonio non possiamo lasciare questo argomento nelle mani di una destra demagogica. Abbiamo il dovere di chiedere gli strumenti, le risorse umane e la riorganizzazione necessaria per implementare un maggiore controllo del territorio come deterrente.

Tanti altri potrebbero essere gli argomenti da trattare e lo faremo. E se saremo in grado di farlo insieme ci potremo presentare alla prossima tornata elettorale con la fiducia di chi sa di aver fatto bene il proprio dovere.

Il 2016 sarà un anno molto importante per una tornata di elezioni amministrative tra le quali spiccano comuni molto popolosi ed ai quali dovremo andare a fare proposte credibili e soprattutto unitarie. Sarà fondamentale mantenere le amministrazioni che già guidiamo (come per esempio quella di Fiorenzuola) e proporre progetti alternativi credibili nei territorio che oggi non amministriamo (fra i quali Borgonovo, Cadeo e Rottofreno). I cittadini e gli elettori avranno fiducia nelle nostre proposte nella misura in cui saremo in grado di mostrare una visione politico amministrativa credibile, sincera, inclusiva e soprattutto unitaria.

Potrei dilungarmi ancora per elencare le tante cose che dovremo fare e a cui mettere mano. Questa segreteria (non mi piace parlare solo del segretario) sarà in grado di raggiungere i risultati che si è prefissata nella misura in cui sarà in grado di estendere la collaborazione a persone capaci e motivate non solo negli organi statutari ma in ogni azione politica.

Il lavoro da fare è tanto le sfide numerose…ritorniamo al lavoro….