Nel corso del consiglio comunale di lunedì scorso, 9 febbraio, il consigliere del Pd Stefano Borotti è intervenuto sulla qualità delle lungodegenze garantite dalle strutture sanitarie private convenzionate della città. Borotti ha parlato soprattutto dell'accoglienza dei pazienti anziani e in fin di vita, nei confronti dei quali queste strutture avrebbero dimostrato poca umanità nell'erogazione delle cure. Borotti non ha voluto fare nomi, anche se le strutture sanitarie convenzionate sono soltanto quattro a Piacenza: l'Hospice Casa di Iris, la casa di riposo Vittorio Emanuele, la Casa di Cura Piacenza e la Casa di Cura Sant'Antonino. Il Vittorio Emanuele non eroga servizi di lungodegenza, l'Hospice è stato elogiato dal sindaco Paolo Dosi nella sua risposta allo stesso Borotti in consiglio, risposta nel corso della quale il primo cittadino ha confermato poi i dubbi del consigliere del Pd. Nel mirino di Borotti, dunque, parrebbero proprio essere finite le Case di Cura Piacenza e Sant'Antonino: "Ho ricevuto da parte di una concittadina una lamentela personale non priva di sofferenza inerente il servizio di lungodegenza che una propria parente ha vissuto tempo fa poco prima di morire. Non è la prima, non è la seconda, non è la terza, non è la quarta, ce ne sono state diverse in questi anni. Non parlo dei servizi erogati dall'Ausl, ma di quelli erogati attraverso strutture private convenzionate che qui non citerò per non fare pubblicità negative o rischiare qualcosa d'altro, ma i nomi di queste strutture sono noti anche agli altri consiglieri comunali. I servizi di lungodegenza arrivano in una fase delicata della vita dei pazienti, anziani e spesso in fin di vita, ai quali è importante assicurare calore, umanità e vicinanza. Credo sia giunto il momento di fare qualcosa in merito perché il problema è noto e invito la giunta, e chiunque abbia la responsabilità, ad agire in favore della qualità delle lungodegenze convenzionate nella nostra città. Sappiamo che i controlli ci sono, ma spesso a questi controlli di tipo oggettivo e tecnico sfuggono le condizioni di vita del paziente, le condizioni abitative e in generale l'umanizzazione del servizio. Sarebbe fondamentale a tal proposito avere una verifica di gradimento da parte degli utenti per le strutture convenzionate. Che persone fragili, deboli e a fine vita vengano trattate nei modi descritti da un decimo dei racconti che mi sono stati fatti è una cosa vergognosa e che mi indigna profondamente".
I responsabili della Casa di Cura Piacenza e della Sant'Antonino sono gli stessi e anche a loro non è sfuggito il riferimento di Borotti alle due strutture. In un comunicato puntano il dito contro Borotti, reo, secondo loro, di aver lanciato accuse prive di fondamento e di prove, basandosi solo su voci non meglio specificate. Inoltre le due strutture rispondono a Borotti spiegando di aver attivo già da anni un sistema di valutazione del servizio regolarmente sottoposto agli utenti e dal quale emerge una diffusa soddisfazione: "I questionari di gradimento dimostrano, infatti, che mediamente il 97 per cento dei pazienti giudica positivo il comportamento del personale medico della struttura, mentre per quanto riguarda il personale infermieristico la soddisfazione dei pazienti sale addirittura al 99 per cento. Passando alla struttura materiale e all'edificio nel senso stretto del termine, il 95 per cento degli utenti valuta positivamente la qualità degli ambienti, l'igiene e la pulizia degli stessi mentre il 96 per cento dei fruitori considera positiva la qualità dei servizi alberghieri. Infine il 98 per cento circa dei pazienti dichiara, sempre per mezzo dei suddetti questionari, di aver ricevuto un servizio in linea con le aspettative o addirittura più alto".
IL COMUNICATO DELLE CASE DI CURA PIACENZA E SANT'ANTONINO
La direzione della Casa di Cura Privata Piacenza e della Casa di Cura Privata Sant'Antonino desidera replicare alle dichiarazioni del consigliere del Pd Stefano Borotti espresse durante il consiglio comunale tenutosi a Palazzo Mercanti lunedì 9 febbraio e riprese da alcuni organi di informazione locali nei giorni successivi all'assemblea. Il consigliere Borotti, nell'intervento pubblico in questione, esprime preoccupazione per la qualità dei servizi di lungodegenza erogati da alcune strutture sanitarie private convenzionate della città: servizi che il consigliere arriva a definire addirittura "vergognosi". Innanzitutto, in apertura del proprio intervento, il consigliere Borotti sceglie deliberatamente di non fare nomi sostenendo pubblicamente di "non voler fare pubblicità negative". L'esponente del Pd, però, si dimentica che nel Comune di Piacenza le strutture sanitarie private convenzionate che effettuano servizio di lungodegenza sono solo due, appunto la Casa di Cura Piacenza e la Casa di Cura Sant'Antonino: l'obiettivo di non infangare l'immagine delle due strutture, dunque, fallisce in partenza. Secondariamente ciò che colpisce negativamente sono i contenuti dell'intervento del signor Borotti che fin dall'inizio confessa di basare le proprie convinzioni, e quindi le proprie critiche, su alcune voci raccolte da cittadini, senza specificare il numero di segnalazioni e la provenienza delle testimonianze. Parla di racconti e vicende preoccupanti senza entrare nel dettaglio, cita lamentele da parte di alcuni utenti senza precisare i fatti concreti e le situazioni precise. Borotti si limita a parlare di una non meglio specificata carenza nell'aspetto umano delle lungodegenze, di poca attenzione all'umanizzazione delle cure, sempre restando nel vago, senza citare dati ed episodi precisi, sostenendo genericamente di dare voce, in quanto consigliere comunale, al malcontento di un numero non meglio precisato di fruitori. Ebbene, in quanto consigliere comunale, Borotti è un personaggio pubblico, eletto dai piacentini con lo scopo di evidenziare problematiche reali e proporre soluzioni pratiche. Per questo motivo riteniamo sconveniente che lo stesso consigliere decida di avanzare pesanti accuse all'indirizzo di due strutture sanitarie cittadine senza presentare il minimo dato, il minimo esempio, la minima prova a sostegno delle sue dichiarazioni e basandosi soltanto su quello che viene comunemente definito "il sentito dire". Alla fine del suo intervento Borotti avanza la necessità di introdurre questionari di gradimento per verificare la soddisfazione degli stessi utenti che accedono a queste strutture private convenzionate. A dimostrazione delle precarie informazioni in possesso del consigliere teniamo a precisare che i suddetti questionari non solo esistono già e vengono regolarmente sottoposti agli utenti, ma addirittura dimostrano una generalizzata soddisfazione per il servizio offerto dalle Case di Cura Piacenza e Sant'Antonino. E a differenza dello stesso Borotti siamo in grado di proporre dati e numeri concreti a sostegno delle nostre dichiarazioni.
I questionari dimostrano, infatti, che mediamente il 97 per cento dei pazienti giudica positivo il comportamento del personale medico della struttura, mentre per quanto riguarda il personale infermieristico la soddisfazione dei pazienti sale addirittura al 99 per cento. Passando alla struttura materiale e all'edificio nel senso stretto del termine, il 95 per cento degli utenti valuta positivamente la qualità degli ambienti, l'igiene e la pulizia degli stessi mentre il 96 per cento dei fruitori considera positiva la qualità dei servizi alberghieri. Infine il 98 per cento circa dei pazienti dichiara, sempre per mezzo dei suddetti questionari, di aver ricevuto un servizio in linea con le aspettative o addirittura più alto.
Forti di questi dati ci rivolgiamo anche al sindaco Paolo Dosi che, a sostegno dell'intervento di Borotti, ha confermato la presenza di criticità legate ad alcune strutture convenzionate e ha espresso la forte volontà di agire nonostante la "limtata autonomia di intervento da parte del Comune". I dati in nostro possesso dimostrano, come sopra evidenziato, un altissimo gradimento da parte degli utenti nei confronti delle Case di Cura Piacenza e Sant'Antonino, motivo per cui siamo a più completa disposizione del sindaco qualora desiderasse conoscere non uno,bensì due esempi di strutture sanitarie private perfettamente funzionanti e attente all'umanizzazione delle cure.