“Il Parlamento prenda esempio dagli insegnamenti di Melchiorre Gioia”. Ne è convinto l’ex ministro Enrico Giovannini, ospite in mattinata, 10 febbraio, del convegno svoltosi nella sala Modonesi dell’aula magna dell’Isii Marconi in via IV novembre. Docente di Statistica Economica all’Università Tor Vergata di Roma, già presidente dell’Istat e Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali nel Governo Letta, l’appuntamento è stato organizzato per gli studenti del Liceo Scientifico Respighi, dall’Associazione Amici del Liceo, nell’ambito delle celebrazioni per il 25° anno di attività dell’Associazione e del 90° anniversario della nascita del Liceo stesso. All’evento, erano stati invitati anche studenti degli altri licei scientifici e aperto alla partecipazione della cittadinanza.
I temi che il professor Giovannini ha affrontato sono stati quelli di una sua recente pubblicazione “Scegliere il futuro. Conoscenza e politica al tempo dei Big Data” (Il Mulino, 2014). L’introduzione è stata affidata al presidente dell’Associazione Amici del Liceo Respighi, Ippolito Negri e dalla professoressa dell’Istituto, Silvia Salini.
Ma prima del dibattito, Giovannini ha risposto ad alcune domande dei cronisti. Non mancando di voler dare qualche consiglio alle giovani generazioni: “Consiglio di studiare. In Italia la laurea rende meno dal punto di vista economico rispetto all’estero ma le informazioni e le opportunità ci sono – ha detto – però i ragazzi devono informarsi di più, perché sta a loro rielaborarle in maniera nuova. La mia critica va alle aziende, che non hanno valorizzato le nuove competenze. I nuovi laureati vengono messi a fare lavori da diplomati, con un sotto inquadramento. Bisogna quindi capire che il capitale umano è quello più importante”. L’ex ministro, comunque, ha ammesso che nel nostro paese ci sono meno opportunità rispetto che all’estero, perché “le piccole imprese non hanno investito in innovazione. Le grandi imprese che lo hanno fatto, invece, anche durante la crisi hanno aumentato i posti di lavoro e i fatturati. Abbiamo bisogno oggi di imprenditori che sappiano rischiare. Molti non l’hanno fatto e con la ripresa nel 2015 speriamo che investano sul futuro”.
Inoltre, sarà proprio l'ex ministro del lavoro lo 'stratega' a cui spetterà il compito di formulare proposte per azioni in grado di rilanciare la competitività europea e l'economia reale dell'Ue. Giovannini svolgerà infatti questa funzione nella veste di vicepresidente del gruppo permanente di alto livello per la competitività e la crescita istituito nel corso della presidenza italiana dell'Ue: “E’ un ruolo che mi appresto a svolgere. L’importante è ricordare che se noi come Europa pensiamo alla competitività solo come elemento di prezzo non andremo da nessuna parte. Bisogna competere sui prodotti ma con la qualità della vita, coniugando ambiente, industria, servizi lo sviluppo sostenibile, questo porterà nella mia nuova attività.
Infine, quando gli si chiede una critica alla politica che non sembra ancora aver fatto la propria parte, nonostante la commissione che lui stesso istituì per tagliarne i costi, Giovannini ci tiene a ricordare che “i conti erano stati fatti ed è tutto su internet. Ma era la legge ad essere inapplicabile”. Per questo, secondo l’ex ministro, il Parlamento dovrebbe prendere esempio proprio da Melchiorre Gioia: “Già nel 1837 nel suo studio ‘La filosofia della statistica’, disse che l’ignoranza di un paese risiede nelle leggi che non si possono applicare. La mia speranza è quindi che il Parlamento tolga leggi inapplicabili e faccia buone leggi che possano essere applicate a tutto tondo”.
LA FILOSOFIA DELLA STATISTICA – “E' la cognizione delle norme generali per ricercare, delle fonti a cui attingere, de’ sintomi per riconoscere, de’ principi per giudicare, degli usi a cui servono gli elementi relativi allo stato delle nazioni. Munito di queste cognizioni, il filosofo descrive un paese con quell’esattezza che si usa da un pittore nel fare il ritratto di una persona: lo giudica con quell’imparzialità che si pratica nei tribunali verso gli accusati; ricerca le cause delle malattie e i modi per guarirli”. (Melchiorre Gioia). Se già quasi duecento anni fa l’economista piacentino aveva valutato come la conoscenza dei numeri fosse fondamentale per guidare le analisi che consentono di valutare ogni scelta a maggior ragione oggi quando la massa di cifre disponibili è enormemente aumentata attraverso la rete è fondamentale la capacità di rielaborarle e di saperle “leggere”.