"Appena uscito il decreto che prevedeva la cosiddetta IMU AGRICOLA, ho immediatamente sottoscritto una lettera, preparata da 3 colleghi PD ed indirizzata al Presidente del Consiglio ed ai Ministri dell'Economia e delle Politiche Agricole, con la quale chiedevamo "di rinviare la rata dell'IMU agricola prevista per il 2014" e di modificare i criteri che stabiliscono chi deve pagare e chi no, ritenendo che l'altezza della Casa Comunale non fosse affatto un criterio equo.
In una sola giornata avevano sottoscritto circa 150 parlamentari e dopo un paio di giorni il Governo aveva effettivamente rinviato il provvedimento e questo è stato naturalmente motivo di soddisfazione per tutti coloro che si erano dati da fare per risolvere la questione.
Vedere che ora invece si ritorna al punto di partenza, imponendo l'imu agricola così com'era originariamente prevista, senza aver modificato nulla, è quantomeno deludente.
Essere in Parlamento e far parte della maggioranza che sostiene il Governo, non mi impedisce di criticare duramente questa imposta, che ritengo iniqua, che va a colpire proprietari di terreni dai quali non ricavano alcun reddito; roveti, appezzamenti spesso situati in montagna, ad altezze ben superiori di quella della Casa Comunale (che di per se è un parametro che non significa nulla).
Una imposizione che colpisce gli abitanti in zone di montagna che, al contrario, andrebbero sostenuti per la loro preziosa presenza a presidio del territorio, presenza che è un valore per tutti.
Una imposizione che mette in grandissima difficoltà i Sindaci dei Comuni interessati, (enti che rischiano ingiustamente di andare in dissesto), che oltretutto in molti casi non potranno, neppure volendolo, identificare coloro a cui far pagare, dal momento che la proprietà dei terreni di cui si parla è, in moltissimi casi, frazionata tra una moltitudine di comproprietari (eredi, eredi di eredi..).
Ed invece i Sindaci, soprattutto quelli di questi piccoli Comuni, meritano di essere supportati e ringraziati per la loro fondamentale funzione di "volontariato amministrativo", che svolgono, nella stragrande maggioranza dei casi, con grande dedizione, esclusivamente per passione ed autentico amore per il proprio territorio.
Anche per questi motivi ritengo l'Imu sui terreni agricoli un grave errore, e quindi da parte mia continua il massimo impegno per cercare di contribuire a porvi rimedio; ieri abbiamo inviato una richiesta in tal senso, sottoscritta da oltre 100 Parlamentari PD, al Presidente del Consiglio ed al Ministro dell'Economia dove tra le altre considerazioni, affermiamo letteralmente:
"…riteniamo necessario mettere ordine e fare chiarezza in materia e risolvere subito questa problematica, senza che venga messa in capo a Comuni, imprese e cittadini ".
All'inizio di Dicembre avevamo ottenuto un rinvio (previsto inizialmente fino a Giugno), ora la questione IMU terreni va risolta una volta per tutte.
Mi auguro che arrivino a breve buone notizie".
Marco Bergonzi
Deputato PD
IL PD PIACENTINO: "Il Governo ha l'obbligo di chiarire alla svelta il caos che grava sulla questione del versamento dell'Imu sui terreni agricoli. Non c'è più tempo. Un esecutivo che si sta brillantemente mettendo in luce per aver varato una serie di riforme di grande respiro non può scivolare su un provvedimento che mette nei guai tanti Comuni, tanti cittadini e tanti imprenditori".
Arriva anche dal Partito Democratico piacentino una dura presa di posizione su una vicenda spinosa, quella appunto del versamento dell'Imu sui terreni agricoli, che dopo aver visto molti sindaci protestare platealmente ha fatto registrare anche la mobilitazione del mondo dell'agricoltura.
Sotto accusa è il parametro altimetrico adottato per l’imposta 2014 che non tiene conto delle peculiarità territoriali e delle coltivazioni; l’applicazione del tributo prevedeva, infatti, un’esenzione in modo indifferenziato solo per i terreni montani al di sopra di 600 metri d’altitudine; esenti invece quelli coltivati da imprenditori agricoli professionisti e coltivatori diretti tra i 600 metri e i 281 metri d’altitudine, mentre al di sotto erano tutti tenuti all’intero versamento.
Al momento, come riferito anche dall'Anci, si ritiene che la temutissima scadenza del 26 gennaio sia sospesa, almeno fino al prossimo 4 febbraio, considerato che l’adempimento in questione è conseguente ai nuovi criteri individuati con il decreto interministeriale attualmente sospeso. Il Tar Lazio con decreto presidenziale n. 126 del 14 gennaio 2015 ha infatti sospeso il decreto interministeriale fino a quella data.
"Resta poco tempo. Quello dell’Imu sui terreni agricoli è un provvedimento iniquo e vessatorio. In questo modo – continua il Pd – vengono tenuti in vita i criteri altimetrici congelati sino ad ora e si crea il caos per i versamenti che non potranno essere realizzati in un lasso di tempo così ristretto. I Comuni montani rischiano di perdere qualcosa come 350mila euro. È intollerabile".
Il Pd piacentino fa sapere che è in stretto contatto con i propri parlamentari a Roma. "Urge un intervento immediato che proroghi la scadenza del pagamento in attesa di una riconsiderazione complessiva dei criteri di esenzione per i terreni agricoli delle zone montane".