La festa del PD piacentino in piazza Cavalli è giunta ieri sera, 2 settembre, al suo epilogo e ha chiuso col botto, guardando a quello che sarà il prossimo appuntamento che coinvolgerà gli esponenti regionali, ovvero le primarie da cui uscirà il candidato progressista per la poltrona di presidente della Regione.
Ad aprire la serata, purtroppo in ritardo a causa del traffico in autostrada, è stato il responsabile economico del PD Filippo Taddei che ha affrontato assieme a Maurizio Fiaschè, i delicati temi legati all’ economia italiana e alla disoccupazione, due aspetti intrecciati tra loro in una sfida che si vince facendo riforme complessive che, secondo Taddei, devono colpire tutti quei settori in cui ci sono deficienze strutturali:
“A partire dal mercato del lavoro che è il meno europeo d’ Europa, con ammortizzatori sociali segmentati e non universali, una struttura contrattuale che non favorisce il lavoro stabile e una struttura fiscale che non aiuta chi vuole lavorare e intraprendere nel nostro paese”.
Taddei afferma inoltre che bisogna dare sostanza permanente al provvedimento renziano degli 80 euro, rendendoli “come il diamante: per sempre” come ha affermato sul palco, sotto i portici del Gotico.
Per fare questo, però e per estendere questo beneficio è necessario ridurre gli sprechi e fare una revisione della spesa ma senza scardinare lo stato sociale: secondo Taddei bisogna “operare su quelle inefficienze che gli italiani vedono, come contribuenti e lavoratori e fare in modo che riducendole risparmiamo i loro soldi”.
Non si esprime invece per quanto riguarda la corsa alle primarie per le regionali e come responsabile economico nazionale del partito (ruolo che in passato fu ricoperto anche da Pierluigi Bersani) afferma che è contento di queste primarie e che i candidati siano all’ altezza della regione. “A loro va il mio più sentito sostegno: finalmente abbiamo primarie vere e con candidati all’ altezza”.
E due di questi candidati, Roberto Balzani e Stefano Bonaccini, si sono “affrontati” in un duello a distanza sul palco piacentino sul quale è salito per primo Balzani.
A lui abbiamo chiesto quale fosse la sua idea di Regione: “la mia idea di Regione – afferma – è frutto della mia esperienza di sindaco (di Forlì, ndr) che si rende conto della mancanza di una lettura in grado di tenere assieme i territori e che desse senso alla nostra dura attività amministrativa. A me piacerebbe che la Regione tornasse a essere un luogo di programmazione, di studio, di visione e molto meno di gestione. Quest' ultimo aspetto dovrebbe essere lasciato ai livelli più bassi, più territoriali e più a contatto con gli aspetti dei cittadini”.
Mentre Balzani parlava alla platea, sotto i portici del Gotico, il suo “antagonista”, Stefano Bonaccini era impegnato al Barino in un incontro con gli amministratori della Provincia perché, come ha detto ai nostri microfoni, è importante ascoltare la voce del territorio che lo stesso Bonaccini conosce bene, essendo stato anch’egli amministratore, ma anche perché con la sua auto ha percorso, negli ultimi 5 anni, oltre 400mila chilometri in lungo e in largo in regione.
“Mi prendevano in giro perché sono stato a Zerba tre volte ma ritengo che sia necessario ascoltare sempre il punto di vista dei sindaci e degli amministratori locali per non fare politiche calate dall’ alto, non condivise sul territorio”.