Primo attesissimo appuntamento domenica 3 agosto del Festival di Teatro Antico di Veleia con Sergio Rubini l’artista che tiene a battesimo la rassegna di quest’anno.
Domenica 3 agosto, ore 21.30
SERGIO RUBINI
in
Dalle origini del mondo al mondo delle origini
Da Ovidio al poeta giocattolaio
ANTEPRIMA ESCLUSIVA PER IL FESTIVAL DI VELEIA
L’apertura del festival è affidata ad un’icona del cinema italiano, lo straordinario attore, sceneggiatore e regista Sergio Rubini che propone un recital inedito, preziosa anteprima in esclusiva per il Festival di Veleia.
Con l’origine del mondo nasce il desiderio da parte dell’uomo di raccontarlo, di tramandarlo, nella forma più orecchiabile possibile: la poesia.
Spesso nella vita di ogni individuo la poesia passa per strade secondarie, così come ci racconta, nel corso del suo spettacolo, Sergio Rubini che ripercorre, attraverso componimenti poetici e interventi dialogici con il pubblico, come ha avuto origine il suo “amore” per la poesia e quella pratica che lui stesso definisce “segreta” della lettura a voce alta.
E così, invitandoci a mettere il naso nel suo percorso, Rubini passa in rassegna le varie tappe che hanno dato origine e alimentato questo legame: dalle poesie mandate a memoria a scuola per le feste comandate, alla passione famigliare per i grandi attori – come Gassman, Arnoldo Foà, Albertazzi – che negli anni Sessanta incidevano su nastro i grandi classici del teatro e della poesia, alle scoperte dei poeti del Novecento – Prévert, Pavese, Sanguineti, Eduardo, all’approfondimento da adulto del nichilismo leopardiano.
Per poi tornare al suo punto di partenza, le sue origini, i versi di un compaesano che in un negoziato di giocattoli scriveva poesie in vernacolo.
A rendere la serata un appuntamento imperdibile non solo per gli appassionati di cinema, di teatro e di poesia, ma anche per gli estimatori del jazz, è il trio che accompagna Sergio Rubini, formato da tre musicisti d’eccezione: Michele Fazio (pianoforte), Marco Loddo (contrabbasso) ed Emanuele Smimmo (batteria).
I tre virtuosi jazzisti (ciascuno con importanti collaborazioni ed esperienze all’attivo) eseguono musiche originali composte dal maestro Fazio.
Sergio Rubini
Straordinario interprete, icona del cinema italiano, irrinunciabile e significativo in ogni pellicola in cui ha preso parte, fu scoperto da Federico Fellini che lo impose alla critica nell’Intervista (1987). Nel 1990 esordisce come regista con La stazione, con cui vince come miglior film alla Settimana Internazionale della Critica al Festival di Venezia, cui seguono La bionda (1993), Prestazione straordinaria (1994), Il viaggio della sposa (1997), Tutto l’amore che c’è (2000), L’anima gemella (2002), L’amore ritorna (2004), La terra (2006), Colpo d’occhio (2008) e L’uomo nero (2009). Il suo modo di fare cinema sarà influenzato anche da due figure fondamentali: l’attrice Margherita Buy, compagna di lavoro e di vita, ed il regista Gabriele Salvatores che, con Nirvana (1997), Denti (2000) e Amnèsia (2002), ne estrapolerà l’aspetto surreale, avviandolo verso un’inedita ed ulteriore crescita. Attraverso Salvatores, Rubini entra in contatto con il “gruppo”, che comprende artisti del Teatro dell’Elfo (Paolo Rossi, Claudio Bisio, Gigio Alberti) ed altri come Diego Abatantuono e Silvio Orlando. Continua a lavorare come attore in film di altri registi, come Giuseppe Piccioni (Chiedi la luna, 1991), Carlo Verdone (Al lupo, al lupo, 1993), Giuseppe Tornatore (Una pura formalità, 1994), Pino Quartullo (Storie d’amore con i crampi, 1995), Francesca Archibugi (L’albero delle pere, Genitori & figli – Agitare bene prima dell’uso1998), Anthony Minghella (Il talento di Mr. Ripley, 1999), Alessandro Piva (Mio cognato, 2003), Giovanni Veronesi (Manuale d’amore, 2005; Manuale d’amore 2, 2007;, 2010), Alessandro D’Alatri (Commediasexi, 2006), Giulio Manfredonia (Qualunquemente, 2011)…
Michele Fazio
Pianista e compositore jazz, autore di colonne sonore per il teatro (tra gli altri per Cochi e Renato e naturalmente per Sergio Rubini) e per il cinema (in particolare per Mino de Cataldo e per Sergio Rubini per esempio in “Tutto l’amore che c’è’”), ha al suo attivo prestigiose collaborazioni con Patty Pravo, Gianluca Grignani, Francesco Tricarico, Antonella Ruggiero, Fabio Concato, Ronnie Jones, Joyce Yuille, Judith Emeline, Mick Abrahams (Jethro Tull).
Come compositore ha pubblicato vari album: “Percorsi”, “Waves”, “visione passeggera” (registrato a Oslo presso i “Rainbow Studios”, in collaborazione con il famoso sound engineer “Jan Erik Kongshauk (ECM)”, un album di piano solo pubblicato da ” Abeat Records” che è diventato la colonna sonora del recital teatrale “A cuore aperto” di Rubini e il filo conduttore musicale della mostra d’arte “Il senso del Tempo” del Maestro Silvano Bulgari) e ”L’Acrobata” in trio con Marco Loddo (contrabbasso) ed Emanuele Smimmo (batteria).
Marco Loddo
Contrabbassista jazz eclettico si è esibito nei più importanti festival europei (I Concerti del Quirinale, European Youth festival di Ankara, Malta Jazz, Tremplin jazz di Avignone), Villa Celimontana jazz, Casa del Jazz, Auditorium Parco della Musica di Roma, Jazz in allen Gassen di Dachau -Monaco, Ancona Jazz, Fira Mediterranea di Barcellona, Reichenberg Guitar Masters di Wurzburg.
Partecipa a trasmissioni televisive (W il jazz, Vintage con Renzo Arbore su rai 1), radiofoniche (Brasil -Rai Radio1, Moby Dick – Rai Radio2 la Stanza della musica- Rai Radio 3) e alla registrazione di colonne sonore per il cinema (Gli Indesiderabili, Piano Solo, Matrimoni e altri disastri, L’amore non basta, Sophia: ieri, oggi, domani, Diverso da chi, Mannaggia la miseria).
Ha avuto importanti collaborazioni teatrali (con Sergio Rubini, Michele Placido, Mariangela Melato, Ennio Fantastichini) e musicali (con Nicola Piovani, Renzo Arbore, Steve Grossman, Stefano Di Battista, Gabriele Coen, Klezroym, Fabrizio Bosso, Enrico Pieranunzi, Bobby Durham Fabio Zeppetella, Dado Moroni, Antonio Faraò, Gianluca Persichetti, Stefano Rossini, Irio De Paula, Gegè Munari, Eddy Palermo, Massimo Nunzi Jazz Orchestra, Orchestra dell’auditorium parco della musica, Orchestra nazionale del Jazz, Orchestra nazionale del cinema, Daniele Tittarelli, Deidda’s Brothers, Paolo Recchia, Carlo Atti, Andy Gravish, Giovanni Amato, Nicola Conte, Rosalia De Souza, Franco e Dino Piana, Lilli Greco, Germano Mazzocchetti, Anthony Wonsey, Pietro Lussu, Stefania Tallini, Julian Oliver Mazzariello, Nico Menci, Romano Mussolini, Ben Sidran, Aldo Romano, Lorenzo Tucci, Ada Motellanico, Joy Garrison, Niki Nicolai, Raffaela Siniscalchi, Claudio e Mario Corvini, Pietro e Pino Iodice.)
Ha vinto importanti concorsi (1° classif. Tremplin’ jazz (Avignon) 2001 2° classif. Baronissi Jazz 2002 3° classif. Concorso Internaz. Città di Milano 2000)e ha al suo attivo un numero considerevole di incisioni (Continuous wave (Marco Loddo Quartet feat. D.Tittarelli P.Lussu M. Valeri), Cabaret da Viaggio (col.sonora direzione M.Germano Mazzocchetti), Vintage! – Renzo Arbore, Anatole club (Rai trade), A Little Place (Susanna Stivali quartet feat. Rosario Giuliani), Little hand (Max Ionata Quartet), Duende (Gabriele Coen atlante sonoro), Deceptive resolution (Paolo Porta-Andy Gravish quintet), Sassofonologia (Red Pellini, Luca Velotti, Paolo Farinelli sextet), Tributo a Massimo Urbani feat. Maurizio Urbani, Antonello Salis (in uscita), Introducing (Paolo Recchia Quartet feat. Dado Moroni), Alhambra (Gabriele Coen atlante sonoro), Red & Boss gang (Red Pellini & Emanuele Basentini), Squali (colonna sonora direz. Massimo Nunzi), Omaggio a Luigi Tenco (Fabiana Conti), Double Check (Vincenzo Lucarelli group), From Manhattan to Rio (E.Munari feat. F.Piana, E.Palermo, G.Munari), Baritonite (Elvio Ghigliordini Sextet), Golem (Gabriele Coen), Awakening (Gabriele Coen), Yiddish melodies in Jazz (Gabriele Coen), Too High (Marco Acquarelli Quartet feat. Jd Allen).
Audiovisivi: Jazz, istruzioni per l’uso – M. Nunzi (ed. Laterza) La grande storia del Jazz – M. Nunzi (Espresso-La Repubblica)
Emanuele Smimmo
Emanuele Smimmo jazzista di spiccata versatilità, ha approfondito i suoi studi musicali in America e, ancora giovane, ha al suo attivo importanti collaborazioni musicali e teatrali (Javier Girotto, Louis Bacalov, John Benitez, Luca Bulgarelli, Tommy Emmanuel, PMJO (Parco della musica Jazz Orchestra), Massimo Nunzi all star jazz orchestra, Francesco Angiuli, Fabio Zeppetella, Dario Deidda, Maurizio Giammarco, Ares Tavolazzi, Julian Oliver Mazzariello, Paolo Recchia, Andy Gravish, Lutte Berg, Pippo Matino, Ruben Chaviano, Alexander Abreu, Sandro Deidda, Marco Siniscalco, Daniele Tittarelli, Eric Daniel, Luca Pirozzi, Daniele Bonaviri, Aldo Bassi, Roberto Evangelisti, Natalio Mangalavite, Giovanni Amato, Ivan “melon” Gonzales, Samuel Formel, Aidan Zummit, Lorenzo Feliciati, Joe Amoruso, Michele Ascolese, Teresa De Sio, Bungaro, Alessandro Haber) e una interessante discografia.
Ingresso gratuito
INFORMAZIONI
Inizio spettacoli: ore 21.30
Ingresso libero e gratuito a tutti gli spettacoli
Info:
Associazione Cavaliere Azzurro
tel. 0523 76 92 92 0523 335308 331 1466809
info@veleiateatro.com
Comune di Lugagnano
tel. 0523 891232 – 89 12 08
DOPO TEATRO ENOGASTRONOMICO
Al termine dello spettacolo, il salumificio La Rocca di Castell’Arquato, l’azienda agricola Pier Luigi Magnelli, l’Associazione Viticoltori Val Chiavenna e Tollara Vini offriranno al pubblico e agli artisti una degustazione di vini e salumi piacentini.
PREMIO FESTIVAL DI TEATRO ANTICO DI VELEIA ROMANA
1a edizione
A Sergio Rubini
Sergio Rubini riceverà domenica il premio Festival di Teatro Antico di Veleia!
In esclusiva per l’edizione 2014 del Festival di Teatro Antico di Veleia il Maestro Sergio Brizzolesi ha realizzato infatti un premio dedicato ai protagonisti della scena veleiate.
L’opera è un bassorilievo in terracotta che rappresenta un dettaglio del foro, già presente sul basamento istoriato della statua di Sant’Antonino realizzata dallo scultore per Piazzale Genova a Piacenza.
Sergio Brizzolesi, piacentino, formatosi all’Istituto Gazzola di Piacenza e all’Accademia di Brera a Milano, ha esposto in Italia e all’estero, ottenendo significativi riconoscimenti. Ha realizzato molte opere pubbliche che impreziosiscono città italiane (Milano, Cremona, Como, Piacenza, Reggio Emilia…) e straniere (Caracas, Boston, Berlino, San Francisco, Rabat…), il re del Marocco gli ha commissionato ritratti in bronzo e lo stemma reale. Sue sculture sono oggi anche alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi. Storici dell’arte come Ferdinando Arisi e Stefano Fugazza e critici come Ennio Concarotti, Nello Bagarotti e Giorgio Seveso hanno scritto di lui.
In occasione del bicentenario verdiano per commemorare il genio musicale di Giuseppe Verdi, Brizzolesi ha realizzato una scultura del compositore, eccezionalmente a figura intera (altezza cm. 230), che intende donare al territorio piacentino per promuoverlo in occasione di Expo 2015.