Una nuova strategia “targata Piacenza” per il futuro dell’Appennino, una sperimentazione capace di mettere a sistema le risorse dei Fondi di coesione europei, del Piano di sviluppo rurale e della nuova legge sulla bonifica per fare della montagna e della cura del territorio priorità d’azione condivise per le Istituzioni, le comunità ed i singoli operatori economici.
A lanciare la proposta è l’assessore regionale alla difesa del suolo Paola Gazzolo, impegnata oggi in una serie di sopralluoghi nei comuni di Agazzano e Piozzano alla presenza dei sindaci Lino Cignatta e Lorenzo Burgazzoli, accompagnati da altri amministratori municipali.
“Nelle prossime settimane – ha affermato – saremo impegnati in un lavoro importante: individuare le criticità principali presenti in tutta la Regione a cui destinare i circa 20 milioni di euro disponibili per fronteggiare le conseguenze del maltempo, sulla base delle segnalazioni provenienti dagli enti locali”.
L’obiettivo è quello di mitigare le situazioni di rischio entro l’autunno, per prevenire ulteriori aggravamenti con l’arrivo dell’inverno.
Nello specifico, a Piozzano l’assessore ha potuto visionare la frana lungo la strada comunale di Poviago, tra Sordello e Case Colombani; la strada della Vallescura, caratterizzata da un dissesto che rischia di isolare la località Colombaia di Monteventano; il cedimento di un muro di contenimento in località Vezzanone e – in comune di Agazzano – della strada Pradello.
“Al di là delle opere da attuare nell’immediato – ha rilanciato la Gazzolo – il vero tema è creare le condizioni per mantenere la vita delle comunità in montagna e assicurare il prezioso presidio agricolo nella cura del territorio, da attuare attraverso la manutenzione ordinaria ed una corretta regimazione delle acque”.
A tal fine, secondo l’assessore, risorse significative verranno messe a disposizione nella programmazione dei Fondi di coesione europei, unite quelle già previste dal Piano di sviluppo rurale approvato dalla Regione che destina 50 milioni di euro a favore degli agricoltori impegnati in azioni di sicurezza territoriale.
“Si tratta di finanziamenti che, insieme a quelli derivanti dalla legge sulla bonifica, chiamano tutti ad una nuova assunzione di responsabilità, ad un disegno di cura del territorio in cui ciascuno faccia la sua parte compresi gli operatori agricoli, alleati imprescindibili per politiche efficaci di prevenzione”, conclude Gazzolo. “E’ in questa strategia integrata d’azione che Piacenza può giocare un ruolo da apripista in Emilia Romagna, sperimentando un modello d’intervento d’avanguardia per assicurare futuro alla nostra montagna e al nostro splendido Appennino”.