E’ tempo di bilanci per il Progetto Scuole Cip, da quest'anno suddiviso in “Progetto Scuole base”, “paralympic sport e benessere 2.0” e “laboratori sportivi”. Un progetto risultato molto impegnativo anche se numericamente importante, ma anche in netto calo numerico rispetto gli anni passati causa i finanziamenti ridotti e arrivati in ritardo. Il Progetto si è svolto in 10 Istituti Comprensivi, 4 scuole elementari, 2 scuole medie e 7 istituti superiori.
Franco Paratici è stato ospite a Radio Sound 95 (in allegato l’audio degli interventi): “ Voglio sottolineare l' importanza dei giochi di squadra a tutti i livelli. I giochi di squadra “integrati” (basket, calcetto) si sono rivelati un strumento di integrazione migliore rispetto gli sport individuali. Purtroppo l'inserimento dei ragazzi disabili nella attività delle società sportive convenzionali, uno degli obiettivi primari del Progetto, è di difficile realizzazione, sia per la struttura delle società che per la scarsa attenzione delle stesse al problema dell' inserimento… nonostante precise direttive del Cio internazionale al Coni Italiano, e da questo alle Federazioni, di apertura delle società sportive ai disabili. Numerosi i ragazzi disabili che potrebbero essere inseriti nella attività , ma senza risultato e quindi sono in attesa. Per venire incontro al problema si stanno creando “polisportive di transito” che pure essendo anche convenzionali hanno la struttura in grado di accogliere il ragazzo disabile e fargli fare comunque attività sportiva insegnando loro diversi sport. Quando c'è la possibilità di inserimento in una società sportiva avviene il passaggio dalla polisportiva di transito alla società convenzionale.
Hanno partecipato all’attività sportiva 42 classi elementari proponendo l’attività sportiva tanto al ragazzo disabile quanto ai normodotati facendo integrazione in una età dove è fondamentale la conoscenza della disabilità.
Le scuole medie hanno invece visto la partecipazione di 30 classi dove in collaborazione con l’insegnante di educazione fisica si sono coinvolti i ragazzi che in alcuni casi non facevano motoria, dimostrando come intervenire per far partecipare all’attività sportiva gli alunni tutti insieme. Buona partecipazione ai laboratori di basket (ragazzi disabili e non vengono radunati in palestra almeno una volta la settimana e si insegna uno sport adatto al contesto radunato) nei quali si sviluppa un momento di aggregazione che prima non esisteva. In particolare un esempio concreto e ripetuto ormai per la terza volta, nella scuola media A. Frank con indirizzo al basket integrato e il successivo inserimento dei ragazzi disabili nelle squadre che partecipano alla attività extrascolastica (Campionato provinciale basket integrato in collaborazione con il Csi)
Nelle scuole Superiori il Progetto era presente in 33 classi di tutti gli istituti piacentini ed alcuni della provincia. Gli interventi sono stati mirati per dare ai ragazzi disabili la possibilità di una prosecuzione in orari extrascolastici. Il problema principale della scuola superiore è l’indifferenza che regna spesso nei ragazzi di questa fascia di età; quindi gli istruttori hanno anche un difficile compito di amalgama delle esigenze pratiche delle classi coinvolte.
Ottimo il lavoro di tutto lo staff organizzativo: dal Delegato Provinciale Cip, Franco Paratici, al Referente Scuole , Andrea Alborghetti con le prestazioni degli istruttori:Andrea Alborghetti (tennis e nuoto),Marco Battaglia (arrampicata), Claudia Cavenaghi e Matteo Migliorini (basket), Marta Consonni (danza sportiva) , Diego Gobbi e Stefano Merli (motricità), Vicenzo Penna , Marco Gruppi e Giancarlo Beretta (judo), Davide Pau (orienteering), Carlotta Cattadori (atletica)
Il Bilancio della stagione 2013 2014
Il 2013 – 2014 ha rappresentato per l' attività sportiva disabili a Piacenza una autentica esplosione di attività anche nuove e di numero di praticanti. Accanto alle tradizionali attività di basket in carrozzina (sempre bravi i ragazzi del' Ospedale Verdi di Villanova che anche questo anno hanno ben figurato in serie B) e dei NON Vedenti Piacenza, purtroppo in regresso organizzativo, (con il torball e lo showdown) é stata incrementata l' attività del nuoto (con Acquarello e Sportabile) e delle bocce (alle tradizionali squadre di Assofa, Gruppo appartamento di Castelsangiovanni, Asp Città di Piacenza e Formazione e Lavoro, si sono aggiunte due nuove società: Aias e Giardino di Castelsangiovanni).
Sempre positive le prestazioni di due piccoli campioni, attualmente campioni italiani delle loro specialità: Alice Brolli nel nuoto per la Finp – Federazione nuoto paralimpico – (piacentina, gareggia per una società di Cremona ma é supportata anche dalla Canottieri Vittorino da Feltre) e Simone Boiocchi nell' atletica per la Fisdir -(gareggia per l' Atletica Piacenza). La ASD Sportabile ha anche creato una sezione di ciclismo con quattro ragazzi in handbike che hanno partecipato sia alla Maratona di Piacenza che alle 6×30.
Da sottolineare che nonostante la direttiva del Coni ( direttiva proveniente comunque dal Cio internazionale) di aprire alla disabilità, le Federazioni che gravitano nell' area sportiva che sarebbe di loro competenza o non sono presenti per scelta nazionale (Pallacanestro, Atletica, Calcio, Nuoto) o per carenze locali (Danza Sportiva) mentre molto presente é la Federazione bocce, quella del Tiro con l' arco e di Equitazione.
Non é mancata l' attività sulla neve con il Centro La Tartaruga di Bobbio in collaborazione con lo Sci Club Bobbio e la Forestale sempre disponibile in questa iniziativa. Ma l' autentica esplosione é avvenuta nei giochi di squadra “integrati” con calcetto e basket dove dal nulla sono nate tre squadre di basket (la quarta sta nascendo in questi giorni) e cinque di calcetto e nella “danza sportiva”.
Nel calcetto : I Pirati di Gossolengo (Coop.Eureka), Csr Emma Serena di San Nicolò, Asp Città di Piacenza, Csr Lucca di Fiorenzuola e Assofa; nel basket: Primogenita di Calendasco (in collaborazione con il Cs Emma Serena di San Nicolò), Dream Team e Assofa.
I Pirati di Gossolengo e Dream Team che fa capo alla società Fip ASD Minilabsport di Claudia Cavenaghi, hanno vinto il Campionato Provinciale, Dream Team ha vinto anche il titolo interregionale con la Lombardia.
Si sta formando anche una quarta squadra al Csr “Mastro Balocco” di Carpaneto in abbinamento con la locale squadra di basket Fip, H School Basket.
La danza sportiva é quella che ha avuto maggiore incremento anche supportata dall' accordo tra il Comitato Paralimpico e la Coopselios. Sono così sorte ben sette squadre di danza sportiva: Cs Mastro Balocco di Carpaneto, Cs Fondazione Lucca, Cs San Bernardino, Cs San Rocco di Fiorenzuola Cs Emma Serena di San Nicolò (che fanno tutte capo a Coopselios) e Aias e L' Isola che non c'è di Castelsangiovanni.
Non sono mancati appoggi diretti e indiretti di Amministrazioni Comunali (Gossolengo, Fiorenzuola, Rottofreno, Piacenza, Castelsangiovanni, Vigolzone), di Enti (Panathlon e Lions) e di Associazioni (Onlus Bottigelli)
Tutta l' organizzazione tecnica di basket, calcio e bocce (in collaborazione con la Fib) é stata svolta dal Centro Sportivo Italiano che ha messo a disposizione impianti e arbitri. Ma in parallelo si è sviluppata l' attività di consulenza a fronte della convenzione con l' Inail mediante la quale qualsiasi assistito voglia fare attività sportiva, viene indrizzato verso lo sport che ritiene più confacente, provvedendo l' Inail alle relative.
In questo modo già sono stati fatti inserimenti in: tiro con l' arco, equitazione, nuoto , handbike e tennis in carrozzina. Anche in collaborazione l' Anmil di Piacenza.
Da evidenziare la partecipazione di alcuni disabili Inail in handbike, alla Maratona di Piacenza attraverso l' organizzazione, finanziata dall' Inail, del Primo Trofeo Inail Cip.
Il Comitato Paralimpico funziona anche come sportello di consulenza per qualsiasi disabile o genitore di disabile che voglia avere informazioni su quale sport praticare tenendo conto che gli sport ufficiali del Cip sono 26 e a Piacenza se ne praticano 21. E' in via di rinnovamento e ampliamento la convenzione provinciale tra l' Asl e il Cip alla quale verrà aggiunta una convenzione regionale, sempre fra i due Enti.
La collaborazione tra Asl e Cip é fondamentale per l' affiancamento della competenza sanitaria a quella della tecnica sportiva. Il reperimento dei fondi resta sempre uno dei problemi cardine, ma le esigenze finanziarie dello sport disabili in fondo sono molto meno grandi di quanto si pensi. Accanto a tutto questo un importante Progetto Scuola (105 classi) aiuta i disabili inseriti nelle classe a imparare una attività sportiva.
Se prendiamo come base il concetto che nello sport per disabili il principio base sia quello di fare attività a qualsiasi livello, i disabili che l' iniziativa Cip ha messo in movimento nel giro di un paio d'anni, sono attorno ai 400 e vanno da almeno un centinaio nella danza sportiva ai 70/80 delle bocce, ai 50/60 dei giochi di squadra, al centinaio nel nuoto.
Il principio base é quello che tutti devono fare uno sport di base e se poi vengono anche risultati agonistici ancora meglio. Ma se pensiamo alle migliaia di disabili che potrebbero fare sport (solo nelle scuole sono attorno ai 900) in realtà sono numeri importati ma ancora in grado di essere aumentati.
Anzi possiamo dire che la capacità ricettiva é attualmente anche per un migliaio di disabili e sorge così la situazione, forse con meraviglia dei non addetti ai lavori, che in realtà é maggiore l' offerta di fare sport, alla domanda; il che potrebbe sembrare incredibile, invece spesso sono proprio i disabili che per mille motivi anche se in parte capibili, ma non giustificabili, hanno difficoltà di avvicinarsi allo sport.
Molto e troppo spesso sono le famiglie che a torto o a ragione non credono a questo strumento educativo e sono restie ad far avvicinare i figli allo sport. Fermo restando che comunque proprio in questo fiorire di iniziative due componenti hanno giocato importanza rilevante, proprio molte famiglie che hanno creduto nel messaggio e le strutture che gestiscono i Centri Socio Riabilitativi con operatori che spesso rinunciano al loro tempo libero per accompagnare i ragazzi alla attività sportiva che usualmente si svolge al di fuori degli orari di lavoro.
La proposta Cip é una proposta inizialmente estremamente facile per poi diventare più complessa.