Giornata di sciopero di fronte alla Fornaci Laterizi Danesi di Lugagnano, il cui destino è sempre più incerto. E' appena iniziato un periodo di cassa integrazione straordinaria "e non si sa quando finirà" sottolinea Roberto Varani della Filca Cisl che sta seguendo da vicino la vicenda e tutta la vertenza. "I lavoratori hanno un fortissimo attaccamento all'azienda – prosegue – e sono lasciati nella più totale incertezza, anche dai vertici, ed è per questo che vogliamo portare all'attenzione dell'opinione pubblica una situazione diventata insostenibile". Il rappresentante sindacale va oltre e accenna al fatto che forse la proprietà potrebbe essere interessata a mettersi su altri mercati nei quali il costo del lavoro è diverso. "Il punto è proprio questo – dice – Non si può rinunciare alla qualità, soprattutto in tempo di crisi. E la qualità, qui nello stabilimento di Lugagnano, era garantita ai massimi livelli possibili".
AGGIORNAMENTO ORE 9 – E' in corso il presidio alla Danesi da parte dei lavoratori con Roberto Varani, della Filca Cisl, con l'assessore provinciale Pierpaolo Gallini e il sindaco di Lugagnano Jonathan Papamarenghi. L'azienda è chiusa e i dipendenti sono in cassa integrazione ma sembrava che potesse esserci uno spiraglio per una riapertura dopo l'estate ma la situazione è ancora decisamente incerta. Incertezza per la quale si è deciso di manifestare questa mattina.
“Il dottore è all’estero e non tornerà prima del 20 luglio”. E i 25 lavoratori dell’azienda Fornaci Laterizi Danesi hanno capito l’antifona. FILCA CISL e FILLEA CGIL speravano di poter dare risposte alle maestranze in merito alla possibilità di una breve ripresa della produzione a settembre 2014, il che implicava una seria manutenzione in luglio e in agosto per poter poi ripartire: ma a causa del lungo e imprevisto viaggio all’estero del responsabile aziendale hanno intuito che a settembre non si riparte di certo. Eppure vi era un preciso accordo per un incontro presso l’Amministrazione Provinciale all’inizio del mese di luglio, per conoscere il prossimo destino dello stabilimento di Lugagnano, fermo in cassa integrazione ordinaria da agosto 2013 e in cassa integrazione straordinaria da marzo di quest'anno. I sindacati hanno quindi indetto l’8 luglio scorso un'assemblea per riferire che di fatto non c'erano novità, perché nessun altro interlocutore aziendale ha dato informazioni su quali intenzioni ci fossero per lo stabilimento di Lugagnano; I lavoratori all'unanimità hanno quindi deciso di fare domani, venerdì 18 luglio, un’intera giornata di sciopero con presidio davanti ai cancelli dalle ore 9 in poi.