Vincenzo Pincolini, preparatore atletico del Milan di Sacchi capace di primeggiare in Italia e non solo e di quella Nazionale Italiana che ad USA ’94 sfiorò il Mondiale, superata ai rigori solo dal Brasile, è uno dei tanti ospiti illustri della 6 Giorni delle Rose di Fiorenzuola:
Quando si parla di sport vengo sempre molto volentieri A me piace pensare che tutti gli sport abbiano dei punti in comune. Il primo punto in comune che dovrebbe essere quello principale è la passione: chi è appassionato di uno sport, difficilmente fatica ad appassionarsi agli altri. Il ciclismo mi piace molto e lo pratico, seppur da amatore. Il mondo della 6 giorni l’avevo visto solo in televisione prima d’ora. Essere qui a pochi metri da questi ragazzi che danno l’anima è bellissimo.
Del resto il rapporto tra Pincolini e Fiorenzuola parte da lontano:
Facevo l’Isef e vivevo accanto al Vigorelli, quando era ancora in funzione. La pista era più piccola e vedevo questi “pazzi” che giravano su queste centrifughe. Avevo molta curiosità, come ne ho ancora adesso. Quando posso vado a vedere la mountain Bike o qualsiasi tipo di gara ciclistica. Del resto vivo lo sport come un momento che permette di allontanarsi dai problemi.
Con Fiorenzuola ho un legame molto stretto anche per altri motivi: a parte il fatto che venivo a vedere il Fiorenzuola quando c’era il calcio importante in serie B, ma io qui mi allenavo anche, quando c’era una vecchia pista di atletica leggera con materiali che non c’erano ne a Fidenza ne a Parma. Io che sono arrivato anche a fare qualche presenza con la Nazionale di atletica venivo ad allenarmi qui.
Pincolini però da tempo è legato al mondo del calcio e, dopo l’esperienza da preparatore atletico, ha continuato a far parte della federazione con le Nazionali giovanili. A lui abbiamo chiesto che situazione si sia creata dopo il prematuro ko azzurro ai Mondiali di Brasile 2014:
Abbiamo avuto una riunione in federazione. Si è sottolineato il fatto che il risultato dell’Italia sia la fotografia del calcio italiano, ma anche, purtroppo, dell’Italia in generale. La Spagna è stata una grande sconfitta e non ha cambiato una virgola della federazione. L’Inghilterra è stata forse l’unica ad essere eliminata ancora prima dell’Italia e non ha cambiato niente. Noi ci siamo trovati dopo un risultato negativo della Nazionale senza un allenatore, ma anche senza un Presidente ed un vice Presidente. Oggi in federazione c’era un aria da Caporetto. Questo sottolinea anche come la cultura sportiva da noi sia da riconsiderare totalmente. Come Federazione abbiamo mille compiti e fra questi mille c’è anche quello di organizzare la Nazionale, ma trovarci così senza guide ci fa capire che anche i prossimi anni saranno molto bui, a prescindere da chi sarà eletto.