All’asta giudiziaria, per accaparrarsi dalla “graziella” al campo da golf

 Un euro e uno. Un euro e due. Un euro e tre. Aggiudicato! Quando si partecipa a un’asta all’interno dei locali dell’Istituto di vendite giudiziarie in via Roma è meglio lasciare a casa l’orologio, perché il tempo è scandito dal battitore. E’ un mondo a parte, un universo altro, nel quale è facile vedere gente entrare senza scarpe e uscire a cavallo di due biciclette.

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E la magia dell’asta giudiziaria si è ripetuta nel pomeriggio, di venerdì 11 luglio, e come sempre non è mancata la partecipazione. Nessun curioso, molti gli interessati. Perché qui si possono fare veri affari o anche solo risparmiare qualche euro che, in un periodo del genere, può sempre fare comodo.

I beni sequestrati sono molti e ti accolgono appena varchi la soglia. Alle pareti tappeti persiani in ottime condizioni o sgualciti e quadri di nature morte dal dubbio gusto. A terra condizionatori, autoradio, tricicli per bambini, televisori, mobilio di ogni tipo e anche una chiave inglese. “Vediamo se riusciremo a venderla, sono curioso. La basa parte da un euro”, spiega Paolo Garetti, consigliere comunale, qui nelle vesti di responsabile della gestione delle procedure immobili. “Negli anni ne ho visti di oggetti curiosi, però la vendita più impressionante è stata quella di un’auto. Se la sono aggiudicata per 500 euro ma ne valeva almeno 100mila”. Un bell’affare, sicuramente.

Ma la maggior parte delle persone arrivate oggi si accontentano di una “graziella” a prezzo stracciato. “Venticinque per la signora. Vent’otto dal signore là dietro. Trentacinque al ragazzo seduto. Aggiudicato!”. E via, in sella alla bici appena acquistata, il giovane sparisce soddisfatto lungo via Melchiorre Gioia, traversa di via Roma.

Il mondo delle aste giudiziarie, come detto, ha regole imprevedibili per chi si avvicina per la prima volta. E così, quando è l’ora delle buste, cioè dei beni di valore, tutti si guardano intorno per vedere chi possa aver fatto l’offerta più alta della propria. “Duemila. Duemila e cinquecento. Tremila”. Dopo quest’offerta c’è un gruppo di ragazzi che, viste le numerose buste vuote o non valide, sembra ormai certo di essersi accaparrato le sei bici da corsa, in ottimo stato, appoggiate ai lati del locale. “Seimila e cento. Aggiudicato”. Purtroppo per loro è arrivata un’offerta più alta all’ultima busta e la loro delusione è palpabile. Tanto che non si rassegnano e, alla fine, chiedono al battitore chi l’ha presentata. “Un acquirente di Brescia” gli risponde. Sì, infatti non è necessario essere presenti. Anzi, ci spiegano, c’è gente che si è inventata un mestiere. Basta fare il giro sui tanti siti di aste giudiziarie di ogni provincia d’Italia, segnarsi gli oggetti mobili o immobili che interessano, e far arrivare la propria offerta imbustata nei tempi prestabiliti. E il gioco è fatto. Il bresciano, in questo modo, con una spesa di seimila e cento euro si è portato a casa sei biciclette che quel valore, forse, lo valgono singolarmente.

Per non parlare, poi, degli immobili. Il sito dell’Istituto vendite giudiziarie è stracolmo e non si contano le case, gli appartamenti, le villette, i box auto, le officine e, addirittura, un intero circolo sportivo di golf a Gazzola (comprensivo di un campo 18 buche, club house e strutture accessorie per la pratica golfistica: prezzo base sei milioni di euro) che verranno messi all’asta per fallimento. Anche in questo caso i prezzi sono stracciati e, si presume, saranno preda dei professionisti del mestiere.

Ma questa è un'altra storia. Di un mondo a parte, di un universo altro. Intanto la chiave inglese, a solo un euro, non l’ha voluta nessuno. “Peccato – dice il battitore – sarà per la prossima volta”.