Una giornata di silenzio sul fronte delle notizie per la sorte di Marco Vallisa, l’ingegnere piacentino sequestrato lo scorso venerdi a Zuwara, in Libia. Un silenzio di attesa trepidante rotto per un attimo ieri sera dalle preghiere di un’intera comunità, quella di Roveleto di Cadeo, riunita nella Basilica di Santa Teresa per stringersi intorno alla famiglia Vallisa. Presenti alla veglia officiata dal vescovo Ambrosio, i famigliari più stretti di Mrco, il fratello Corrado e la moglie Silvia Bolzoni che hanno preferito in disparte, gli amici e i conoscenti oltre al sindaco Marco Bricconi, che massimo impegno ha profuso nelle ultime ore per ottenere novità dalla Farnesina, purtroppo senza esito: “Questo silenzio mi fa pensare che stiano lavorando alacremente per risolvere il problema. La comunità ha dimostrato stasera grande sensibilità; sono stato commosso dalla vicinanza discreta mostrata alla moglie Silvia. Il dolore è diffuso, Marco manca a tutti”. Mentre tra i presenti si fa strada l’ipotesi del sequestro a scopo di estorsione finalizzato all’acquisto di armi da parte di bande locali, è unanime la speranza che la situazione di attesa psicologicamente intollerabile si risolva al più presto, paradossalmente anche attraverso un’eventuale esplicita richiesta di riscatto, che rappresenterebbe comunque a questo punto un passo in avanti.
“Vogliamo esprimere la nostra partecipazione a questa grande sofferenza – , ma anche il nostro desiderio fiducioso nella grazia del Signore alla luce delle varie esperienze di sofferenza ma anche di liberazione, di grido, di invocazione, ma anche di gioia per la libertà finalmente arrivata”. Queste le parole del vescovo al termine del rosario intercalato dalla lettura di passi biblici inerenti il tema della liberazione.
Un sentito ringraziamento da parte dei famigliari per la vicinanza rispettosa e non invadente è stato ribadito al termine della funzione per vece del parroco Don Umberto Ciullo che ha rivolto un ultimo appello ai fedeli: “Ogni giorno le nostre famiglie preghino per Marco e per i suoi cari”.