Cattolica, Open Day da record. Balordi: gli studenti scelgono sempre più tardi

Anche quest’anno l’Università Cattolica di Piacenza offre ai neo diplomati una giornata di approfondimento – l’Open Day – per presentare i corsi di laurea triennali e magistrali a ciclo unico. Presidi, docenti e laureati già inseriti nel mondo del lavoro saranno in aula e nell’atrio dell’ateneo (allestito con stand e tabelloni) per fornire informazioni e chiarimenti ai giovani che si apprestano a fare un’importante scelta di vita. Opportunità internazionali, testimonianze di successo, consulenza personalizzata sono solo alcuni degli ingredienti dell’edizione estiva dell’Open day 2014, la giornata di orientamento per le future matricole delle lauree triennali e a ciclo unico.

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Questa mattina le tre facoltà della sede (Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Economia e Giurisprudenza, Scienze della formazione) presentano i corsi di laurea triennale e magistrale a ciclo unico. E’ possibile ritirare materiale sui vari corsi e sull’Università. E’ anche attivo un servizio di consulenza personalizzata sulla modulistica, sulle procedure per l’immatricolazione e sulla normativa relativa alle tasse universitarie. E’ inoltre possibile avere notizie su borse di studio e agevolazioni economiche, conoscere le opportunità di studio all’estero e di stage internazionali, informarsi sullo stretto collegamento tra la sede di Piacenza dell’Università Cattolica ed il mondo del lavoro attraverso i punti informativi allestiti nell’atrio d’onore. E sempre nell’atrio è possibile anche iscriversi alle visite guidate alla sede per tutta la mattinata.

«Stiamo avendo un afflusso superiore a quello che ci aspettavamo – dice Mauro Balordi, direttore della sede piacentina della Cattolica – e credo che il successo di questa iniziativa, ormai tradizionale, abbia sostanzialmente due ragioni; la prima è l’attrattività che per fortuna continuna ad avere la nostra sede e la seconda è che la decisione sulla scelta universitaria si è spostata più avanti rispetto al passato anche perché oggi è probabilmente più difficile per i ragazzi trovare il giusto punto di equilibrio tra le loro attitudini e gli sbocchi occupazionali, che rappresentano un motivo di preoccupazione».