Mostra di Isabella Genovese

Dal 27 giugno al 9 luglio presso la libreria Bookbank sarà possibile visitare la mostra di Isabella Genovese “Sei fratelli e altri racconti. Storie di carta” a cura di Elisa Bozzi.

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L’inaugurazione della mostra avrà inizio il 27 giugno alle 21.00.

Leggerezza. Questa è la prima parola che viene alla mente guardando i lavori di Isabella Genovese.Dapprima si viene rapiti dalla nuvola di farfalle dell’installazione “Natura” e ci si trova catapultati in una realtà altra, fatta di carta e parole. La scelta dell’artista è quella di utilizzare un modulo estremamente semplice, la forma della farfalla, e un materiale altrettanto privo di fronzoli, la carta bianca. Su di essa appone il suo segno grafico, fattore che accompagna il suo lavoro fin dagli esordi. Il risultato è un accumulo di elementi identici, come spesso succede in natura, che mette insieme e moltiplica all’infinito minerali, piante, animali, del tutto indistinguibili allo sguardo umano. Nella serie “Nove fratelli” (tre ora in mostra a Nizza) l’artista compie un vero e proprio esercizio di stile, tornando a ripercorrere i suoi passi. Ecco allora comparire strati di carta sovrapposti con apparente casualità, da cui fanno capolino tocchi di colore, che si fanno di volta in volta più o meno intensi. I toni sono quelli caldi dei rossi e dei rosa. E sempre spunta la scrittura, anzi, il gesto grafico dello scrivere, che rimane pura estetica.

Un altra serie di lavori di sicuro interesse è quella dedicata ai Tarocchi di Marsiglia ed agli studi portati avanti da oltre quarant'anni da Alejandro Jodorowsky. I tarocchi sono uno specchio dell'anima e uno strumento terapeutico: aiutano a sviluppare la coscienza e a vivere e capirsi meglio, sono un aiuto per conoscersi psicologicamente e storicamente.

Non si può che trarre giovamento da tutta la varietà dei personaggi che ognuno di noi può andare ad interrogare. Non c’è niente di negativo nel tarocco, nessun futuro misterioso da svelare, ma solamente un presente ricco di nuovi stimoli. Così come i numeri degli arcani, seppur indicati da cifre romane, non si sottraggono mai ma si sommano solamente (il numero 19, per esempio,  non verrà mai indicato con XIX ma con XVIIII), quello che risulterà da questa esperienza sarà una crescita personale verso una situazione di equilibrio. La prima parte degli Arcani maggiori è composta da figure concrete che si rifanno ad iconografie tradizionali (il matto e il Papa fanno parte dei lavori in mostra dell'artista) la seconda da situazioni allegoriche più complesse legate all’inconscio (la luna, le stelle, il sole). Solo unendo la concretezza delle prime e l’interiorità delle seconde si può raggiungere l’equilibrio personale. E Isabella Genovese ne fa spunto di riflessione utilizzando gli strumenti artistici a lei più cari: carta, stratificazioni, segno grafico.