Quest'anno ricorre il centenario della nascita di Giorgio Almirante, protagonista della Destra italiana. In occasione del 26esimo anniversario della sua morte Almirante è stato ricordato da Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale in un incontro questa mattina, 22 maggio, alla Sala Cattivelli del Comune di Piacenza.
Insieme a Tommaso Foti era presente il Senatore Alberto Balboni: "Almirante era un uomo che sapeva vedere molto lontano, un uomo di grande carisma e intelligenza. Di lui si ricorda la capacità di comprendere le ragioni dei suoi avversari e lo insegnò anche a noi giovani: un rispetto che abbiamo sempre dimostrato anche di fronte ad avversari che ci volevano elimnare non solo politicamente ma anche fisicamente. Ha poi saputo intuire come sarebbe finita la Prima Repubblica, ha capito che il crollo del Comunismo e della Democrazia Cristiana avrebbero portato al crollo del regime partitocratico in Italia. Ha saputo vedere con 30 anni di anticipo i guasti che avrebbe prodotto l'istituzione delle Regioni, un uomo che ha tentato di rendere grande l'Italia ma che è stato fermato dalla faziosità dell'epoca".
Ma celebrare Almirante significa anche ritrovare i valori originari della Destra, secondo Balboni: "Saremmo dovuti rimanere noi stessi e invece abbiamo ceduto alle lusinghe del politicamente corretto. Guardiamo a Marine Le Pen in Francia e prima di lei al padre: loro sono rimasti coerenti, sono stati attaccatti, emarginati, esclusi ma le loro idee erano giuste e alla fine i francesi se ne sono resi conto. Dobbiamo ritornare alle nostre radici e in ciò sta l'importanza di riscoprire la figura di Giorgio Almirante: dobbiamo attualizzare iL suo pensiero e i suoi valori, oggi possiamo farlo grazie ad una giovane leader come Giorgia Meloni".
"L'idea del Pdl era giusta, un partito in grado di riunire le varie anime della Destra, ma purtroppo è stato costruito in modo sbagliato, tutto dall'alto, tutto in mano ad una persona sola e io non credo più all'uomo solo al comando. Siamo usciti dal Pdl quando abbiamo capito che stava diventando come Forza Italia, cosa che poi è effettivamente accaduta: un partito in cui pensa, parla e agisce uno solo per tutti. Noi invece vogliamo un partito costrutio a partire dalla base e dove contano i militanti, gli iscritti, l'elettorato, dove si fanno le primarie. E le primarie le pretenderemo anche quando, e se, torneremo a fare parte di una coalizione di Centrodestra che oggi purtroppo non esiste più".