Confagricoltura, il ministro Martina inaugura un nuovo defibrillatore

"In agricoltura ci attendono sfide importanti ma siamo pronti a coglierle". Così il ministro all'Agricoltura Maurizio Martina, che in mattinata è stato ospite dell'Assemblea di Confagricoltura Piacenza. "L'approvazione delle politiche comunitarie, che hanno sbloccato 52 miliardi di euro per il comparto, sono una sfida sulla quale non possiamo sbagliare" ha detto Martina ai giornalisti. E ha continuato, sempre nel solco delle due competenze: "Anche la tutela del Made in Italy è per noi fondamentale, però necessita di strumenti adeguati che possano salvaguardare il nostro profilo nel mondo. Le nostre peculiarità fanno gola a molto e tanti le usano malamente, per questo è importante vigilare e lo faremo". Una vetrina, gli è poi stato ricordato, è rappresentata da Expo 2015: "Continuo a pensare che sia una grande occasione di confronto. Il modello agricolo italiano è modello nel mondo e avremo la possibilità di farlo conoscere a centinaia di paesi". Infine una considerazione sulla riforma del Senato, sulla quale il premier Renzi sembra puntare tutto: "È una svolta epocale ha detto? Ha ragione, lo penso anch'io. Il superamento del bicameralismo e l'approdo a un Senato riorganizzato permetterà di alleggerire il sistema".

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Ma il ministro, all'ingresso del palazzo dell'Agricoltura di via Colombo, si è trovato a conoscere una eccellenza piacentina. Parliamo di Progetto vita, che ha inaugurato con la presenza dell'esponente del governo un nuovo defibrillatore. A lui è stato affidato il taglio del nastro ma non ha mancato di fare i complimenti alla presidente dell'associazione di strumenti salvavita, la dottoressa Daniela Aschieri.

E l’assemblea diviene focus nazionale sul settore. La riforma della Politica Agricola Comunitaria 2014-2020, le decisioni nazionali sulla sua applicazione, le elezioni europee e il rinnovo della Commissione UE, la riforma del Titolo V della costituzione e le conseguenti ricadute sull’architettura istituzionale: di tutto questo si è
parlato nell’assemblea generale di Confagricoltura Piacenza che si è tenuta stamattina al palazzo dell’Agricoltura di Via Colombo e le cui conclusioni sono state affidate direttamente al Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina. Numerosi i rappresentanti delle Istituzioni a partire dal vice prefetto, Elio Faillaci, al Sindaco Paolo Dosi, al vicecapogruppo del Pd alla Camera, Paola De Micheli e all’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Piacenza, Manuel Ghilardelli. “Il 2020
– ha detto il presidente di Confagricoltura Piacenza, Enrico Chiesa – coincide con la scadenza della prossima programmazione agricola continentale, ma costituisce anche un traguardo di medio termine, che vedrà molti cambiamenti nel settore agricolo, molti dei quali ci auguriamo positivi. Le imprese agricole piacentine hanno investito molto in questi ultimi anni, sono sempre state ai vertici delle graduatorie regionali dei PSR, e questo depone a favore della loro vitalità e della voglia d  innovare e di progredire. Abbiamo molte aspettative per il prossimo PSR. Il tema della riforma della PAC – ha poi proseguito Chiesa – ci preoccupa
non poco. Siamo una delle province italiane che ha più da perdere in una riforma che punta al livellamento dei sussidi, nati, lo voglio ricordare, come sostegno al reddito agricolo, in ragione di una sua diminuzione a causa di politiche di mercato che hanno abbandonato il sostegno dei prezzi. Ai temi affrontati oggi ne vorrei aggiungere uno: la riforma dei dogmi economici nel nostro Paese. E’ l’approccio che va cambiato – ha sottolineato Chiesa – vanno cambiate le regole e le direttive che le Istituzioni impartiscono alla pubblica amministrazione. Noi non potremmo essere sempre con lei  – ha detto Chiesa rivolgendosi direttamente a Martina – a ricordarle la mole di burocrazia che dobbiamo affrontare. Quando dovrà scrivere un disegno di legge per il nostro comparto, recepire delle direttive europee, trattare con le istituzioni europee le chiediamo di mettere al centro l’alleggerimento burocratico per le imprese del suo Paese”. Di deregulation hanno parlato anche i vicepresidenti Giovanna Parmigiani e Filippo Gasparini. Ha poi preso parola il presidente regionale, Guglielmo Garagnani. “In un momento in cui scelte sbagliate a
livello nazionale e regionale potrebbero compromettere avere effetti molto negativi; l’agricoltura emiliano romagnola chiede a gran voce di essere sostenuta. L’impresa che oggi può guardare con speranza al traguardo del 2020 diventi in maniera chiara e definitiva il soggetto su cui puntare”.
“Gli indirizzi di ‘Europa 2020’ sono condivisibili e sostenuti da Confagricoltura – ha detto il presidente nazionale dell’Associazione Mario Guidi -. Sembrerebbe scontato, pleonastico, eppure non è così in tempi di antieuropeismo e sfiducia verso le politiche, ma anche verso gli ideali e la spinta sociale, dell’UE. Il percorso indicato con Europa 2020 – ha poi osservato Guidi – non solo è connaturato al settore ma è già anche avviato da tempo con gli indirizzi già implementati da parte delle imprese che garantiscono un utilizzo virtuoso delle risorse e forniscono un contributo essenziale in termini ambientali e di gestione del
territorio e del paesaggio. Basti pensare alle filiere delle energie da fonti rinnovabili, alla gestione dell’acqua e dei reflui, o a tutti gli
interventi ambientali realizzati dagli imprenditori agricoli. Occorre proseguire questo percorso, utilizzando anche gli strumenti messi a disposizione dalla riforma della politica agricola comunitaria per il post 2013”. “Misuro le parole perché prima voglio davvero vedere cosa riusciamo
a fare – ha detto il Ministro Martina – ma vi assicuro che in tutte le scelte mi porrò sempre la domanda: “semplifico la vita all’azienda o gliela complico?” . Nella consapevolezza che far seguire i fatti alle intenzioni ed alle decisioni non è banale. Per necessità e per scelta convinta dobbiamo avere coraggio ed attuare azioni strategiche per cambiare approccio”.