Una legge per far sì che i beni confiscati alla mafia vengano utilizzati per il bene comune dei cittadini. E’ la battaglia dell’Italia dei Valori che a tal proposito ha dato il via ad una raccolta firme per chiedere l’introduzione di una legge di iniziativa popolare. Lo spiega in un comunicato Luigi Gazzola, segretario dell’Idv: “Dal 2010 i patrimoni sequestrati e confiscati alla mafia fanno capo ad un’Agenzia unica, l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ma solo una piccola parte di questo ricco patrimonio è stato destinato ad enti locali e a finalità sociali. Utilizzare questo patrimonio, che giace inutilizzato, può essere un modo per risanare le casse dello Stato: invece di mettere le mani in tasca agli italiani, per tirar fuori anche gli ultimi spiccioli rimasti, utilizzare i proventi derivanti dalla vendita dei beni confiscati alle mafie può dare un contributo alla ripresa del nostro paese. Si tenga presente che nel complesso si parla di un ‘tesoretto’ da 80 miliardi di euro. La raccolta firme avrà inizio domani, sabato 15 marzo, dalle 9 alle 12 presso la sede del partito a Piacenza in via Garibaldi 62/c. Tutti i piacentini sono invitati”.
IL COMUNICATO DELL’ITALIA DEI VALORI
Case, ville e persino castelli, con tanto di parchi, giardini e piscine, ma anche terreni agricoli, alberghi, ristoranti impianti sportivi, cave e strutture industriali. C’è davvero di tutto tra i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Oltre 10.000 immobili, più di 1700 aziende, 2.300 milioni di euro in contanti, azioni e titoli di Stato, per un valore complessivo stimato in circa 80 miliardi di euro. E non passa giorno senza che le cronache riferiscano di nuovi sequestri e confische per decine e centinaia di milioni di euro grazie al lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura. Dal 2010 i patrimoni sequestrati e confiscati fanno capo ad un’Agenzia unica: l’”Agenzia Nazionale per l’amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”, ma solo una piccola parte di questo ricco patrimonio è stato destinato ad enti locali e a finalità sociali.
Utilizzare questo patrimonio, che giace inutilizzato, può essere un modo per risanare le casse dello Stato: invece di mettere le mani in tasca agli italiani, per tirar fuori anche gli ultimi spiccioli rimasti, utilizzare i proventi derivanti dalla vendita dei beni confiscati alle mafie può dare un contributo alla ripresa del nostro paese. Destinare al bene comune il ricavato della vendita dei beni confiscati sarebbe un ulteriore smacco per la criminalità organizzata e significherebbe rendere sempre più penetrante ed efficace la lotta alle mafie sul versante dell’accumulazione illegale.
E’ questa la nuova battaglia che l’Italia dei Valori intende portare avanti, ancora una volta nel segno del contrasto concreto all’illegalità. Con una proposta di legge d'iniziativa popolare, volta a modificare il decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 concernente il Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, in modo da rendere più efficiente l'attività dell'Agenzia con l’istituzione dell’Albo dei beni confiscati, di favorire in primo luogo la destinazione dei beni a fini sociali con il coinvolgimento di comuni, associazioni ed enti per lo sviluppo economico e sociale del territorio, di favorire la vendita di quelli non utilizzati per investire i proventi nella riduzione del debito pubblico, pagare i debiti dello Stato verso gli imprenditori, ridurre il cuneo fiscale sul costo del lavoro.
Poichè ci sentiamo vicini alle persone e alle esigenze del paese reale chiediamo ai cittadini di darci una mano e di condividere la nostra proposta. Siamo sicuri che anche stavolta sapranno apprezzarla e, così come accaduto per la lotta contro il gioco d'azzardo, risponderanno al nostro appello per la raccolta firme che avrà inizio sabato 15 marzo dalle ore 9.00 alle ore 12.00 presso la sede del partito a Piacenza in via Garibaldi 62/c. Tutti i piacentini sono invitati.