Anche il Pd piacentino prende posizione sul tanto discusso incontro tra Beppe Grillo del Movimento 5 Stelle e il nuovo premier Matteo Renzi. In particolare è il segretario provinciale del Pd Gian Luigi Molinari ad attaccare il leader del movimento: "Grillo applica solo la strategia del caos”. Molinari lancia poi un appello al Movimento 5 Stelle di Piacenza: “Siate voi a riconoscere per primi che si sta aprendo una nuova stagione”.
IL COMUNICATO DI GIAN LUIGI MOLINARI
“Noioso, ripetitivo, in evidente difficoltà. Ormai vicinissimo a superare la soglia della pericolosità istituzionale. Tutte le forze veramente democratiche presenti nel Parlamento italiano dovrebbero riflettere seriamente sull'ormai consolidato approccio distruttivo del Movimento 5 Stelle alla partecipazione democratica. Su una cosa Grillo ha avuto ragione nel fugace e desolante spettacolo che ha offerto durante il colloquio per le consultazioni con Renzi: sicuramente noi del Pd siamo diversi dal Movimento 5 Stelle. Lo siamo in fatto di stile istituzionale, di ragionamenti politici, di concretezza di programmi”.
“Riconosciamo meriti indubbi ai rappresentanti del Movimento, a partire dalle azioni riguardanti i costi della politica. Purtroppo però sono rimasti isolate testimonianze. L’occasione delle vere riforme è stata persa nella primavera scorsa con lo spocchioso rifiuto a Bersani, a dimostrazione che non gli eletti, ma i loro carismatici capi, non vogliono risolvere i problemi puntando solo a generare caos. La vecchia politica ha creato il fenomeno Grillo, insieme con l’indignazione verso una ragnatela di corruzione, privilegi e mediocrità che ha dato l’impronta alla politica italiana degli ultimi trent’anni. Noi, oggi, possiamo solo condannare, espellere i corrotti e garantire che ci impegneremo per un cambiamento serio e non di facciata, sperando di riuscire a dimostrare la nostra credibilità nei fatti.
Grillo è stato imbarazzante per la sua incapacità di adattarsi alle più semplici regole istituzionali e civili – mi riferisco sempre all'incontro nelle consultazioni avuto con Renzi, ma non solo – impegnato a distruggere tutto e tutti continuando a ripetere gli stessi slogan da mesi. In un atteggiamento che prima o poi diventerà autolesionista.
Forse non si è accorto che in Italia si sta imponendo un'area progressista riformista che ha idee, progetti e che non vede l'ora di metterli in pratica. Un'area, quella del Pd e del premier Renzi, che sempre più spesso trova il consenso della gente, che si sta ampliando e che gode di legittimazione popolare (vedi le elezioni in Sardegna). Ormai è sotto gli occhi di tutti, anche degli esponenti stessi: il Movimento 5 stelle resta in piedi e si legittima solo se continua in questa azione distruttiva a testa bassa. È costretto a rinunciare, come ha già fatto in passato, a qualsiasi ipotesi di governo, al centro come nelle periferie, per due ragioni: non ha abbastanza idee e perché diversamente vedrebbe esaurirsi il suo ruolo di guastafeste. Il Movimento 5 Stelle, da nuova speranza per un elettorato spaesato, si sta tenendo in vita grazie alla demagogia , quella che lui stesso ha sempre combattuto. “Sarebbe bello se gli esponenti del Movimento iniziassero qui a Piacenza a prendere coscienza di come forse, dopo anni di grigiume e di speranze tradite, qualcosa di concreto e di positivo sta venendo avanti".
Il Segretario provinciale Gian Luigi Molinari e l'Esecutivo del Partito Democratico Piacenza