De Luca lontano dai 5 Stelle: “Nessuna polemica, ma non mi ricandiderei”

 “Non sono deluso dal movimento ma, se dovessero chiedermi di candidarmi o impegnarmi per qualche ruolo non accetterei”. Era un po’ che non lo si sentiva e, soprattutto, che la sua pagina Facebook non lanciava proposte o iniziative, come aveva fatto negli ultimi quattro anni. Così lo abbiamo raggiunto telefonicamente per chiedergli come mai, dopo tanto attivismo nel Movimento 5 Stelle, sembrasse sparito nel nulla. Parliamo di Eduardo De Luca, 42 anni, laureato in informatica, che il movimento nel Piacentino non solo ha aiutato a fondarlo ma ne ha rappresentato a livello locale la spina dorsale per molto tempo. Era stato candidato sindaco per il Comune di Rottofreno, in lista alle Parlamentarie, si era speso per sostenere il candidato sindaco a Piacenza Mirta Quagliaroli (oggi consigliere, con i colleghi Gabbiani e Tarquini). E riuscì addirittura, ancor prima che in città, a portare Beppe Grillo nel suo paese, nel palazzetto di San Nicolò.  

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“Sono molto impegnato per lavoro, però è vero che mi sono distaccato, continuando comunque a dare una mano al Movimento di Rottofreno. Non mi sono allontanato da quelle idee, solo sto cercando di guardare le vicende da distanza. Ci sono cose che ognuno di noi metabolizza con il tempo. Le metti in discussione ma non ti dissoci. In sei anni di impegno sono cambiato, ho fatto altre esperienze personali e al momento, certamente, non farei una campagna elettorale anche se me la chiedesse Grillo in persona”. 

Nessuna delusione, comunque, che potrebbe essere legata per esempio al mancato approdo alla Camera (alle Parlamentarie era in lista al 42esimo posto). “No, solo che, ogni tanto quando sei troppo immerso in qualcosa, devi distanziarti e guardarlo da fuori per vederlo meglio, con più obiettività” ha risposto. E nessuna delusione, anche per le politiche del movimento: “Chiaro che con alcune persone in particolare puoi non trovarti su tutta la linea, ma per il resto non ho rimpianti. Anzi, ho rivalutato la figura di Beppe come portavoce, nonostante le difficoltà. E’ stato un garante e nessun partito rinuncia ai rimborsi elettorali o a correre alle elezioni (come in Sardegna, ndr). Lui lo ha fatto per coerenza”.  

Nuova vita, senza rinnegare il passato: “Ho incontrato altre persone dal punto di vista professionale, nonostante avessi portato a Piacenza Grillo, alcuni parlamentari o senatori. Mi sono solo preso un po’ di tempo, quello che mi serve. Vedo che l’operazione del Movimento sta influenzando tutti, da Renzi a Berlusconi, che hanno preso elementi dal nostro programma che noi portavamo avanti da anni. Da quando, cioè, eravamo quattro attivisti senza nessun peso politico. Ora non mi candiderei ne farei una campagna elettorale, però per il resto rimango a disposizione”.