Scappare ai propri aguzzini per poi ritornarci dopo diciassette giorni di libertà, e da qui ripercorrere la storia del Novecento attraverso la scrittura commovente e crudele del fenomeno editoriale Wu Ming. Conoscere il pensiero di Gramsci e Berlinguer con i tratti del fumetto, non prima di cercare l'amore incosciente della povertà italiana del primo Dopoguerra ascoltando i mandolini dei canti popolari nati dai gruppi di mutuo soccorso. E, alla fine, arrivare ai giorni nostri, in Calabria, nelle terre soffocate dalla 'ndrangheta viste con gli occhi di studenti al lavoro sui terreni confiscati alle 'ndrine.
Quattro eventi, molti ospiti di calibro nazionale e una rassegna, Un Po di Cultura, che andrà in scena in un luogo senza tempo che sembra fatto apposta per ospitare questa sorta di viaggio nella cultura “popolare” italiana intesa come civiltà cresciuta nei sentimenti e nella storia che si identifica anche con il fiume Po. Si è alzato il sipario sulla prima edizione di “Un Po di cultura” al circolo Amici del Po di Monticelli d'Ongina, che attraverso le collaborazioni con i comitati provinciali Arci di Piacenza e Cremona promette di unire territori così ricchi di tradizioni culturali condivise.
“L'idea di fondo è quella di tornare a considerare il grande fiume come luogo in movimento che unisce e favorisce lo scambio di idee, passioni, espressioni artistiche e culturali – ha spiegato alla presentazione della rassegna Alessandro Pigazzini, animatore del circolo insieme ai presidenti di Arci Piacenza, Alessandro Ferrari e Cremona, Maurizio Mele -. Ma il nostro vuole diventare anche un luogo di resistenza all'esclusione sociale dilagante, alla mancanza di comunicazione e di confronto diretto tra le persone. Crediamo nell'arricchimento culturale reciproco dei territori, come luogo da vivere in cui condividere conoscenza, attitudini e saperi. Il Po come via di comunicazione, che porta con se cultura, arte e storia”.
Si parte domenica 2 febbraio con la presentazione a cura del giornalista Luca Muchetti di Point Lenana di Wu Ming 1 Roberto Santachiara (in collaborazione con libreria Fahrenheit). E' il risultato di anni di viaggi, interviste e ricerche d'archivio: un'inchiesta-romanzo, un poema epico in forma di saggio, una scorribanda nel Novecento che parte da una notte africana del 1943, quando tre italiani fuggono da un campo di prigionia e scalano il Monte Kenya. Il secondo appuntamento della rassegna vedrà sul palco del circolo il gruppo folk de “Il Concertino”, ovvero come rendere l'idea del perché il mandolino era considerato simbolo dell'italianità nel mondo nel primo Novecento. La serata, in programma venerdì 28 febbraio, vedrà Simona Maffini (voce), Camilla Finardi (voce e mandolino), Lorenzo Colace (chitarra e voce) e Sergio Lodi (mandola e mandolino) sul palco. Venerdì 14 marzo un altro recente fenomeno editoriale verrà indagato dalla rassegna: i saggi-romanzi a fumetti. Con la casa editrice “Il Becco Giallo” che porterà Elettra Stamboulis e Gianluca Costantini, autori dei volumi “A cena con Gramsci” e “Arrivederci Berlinguer” per riscoprire due grandi figure della storia italiana attraverso il linguaggio dei fumetti (in collaborazione con Arci Comics). Infine, venerdì 28 marzo, sarà la volta della cena della legalità con i prodotti di Libera terra e la presentazione del documentario “Da qui se ne vanno loro, storie di resistenza in terra di 'ndrangheta”, con gli autori del video prodotto dallo Spi Cgil di Piacenza, sarà presente l'ex pm antimafia Antonio Ingroia.