La piacentina Elisabetta Ferrari ai vertici della società Romana Ama, principale public utility italiana che si occupa di rifiuti. E’ questa l’indiscrezione che circola ormai da qualche giorno dopo le dimissioni di Ivan Strozzi avvenute a soli 6 giorni dalla nomina. Classe 1969, laureata in giurisprudenza con master in marketing, il nome dell’attuale presidente di Tecnoborgo, nonché amministratore delegato e coordinatrice di vari progetti per il gruppo Api (Anonima Petroli italiana) compare nella ristretta rosa di possibili candidati alla carica di amministratore delegato insieme a quelli di Walter Ganapini, 63 anni, chimico, già presidente Ama nel '97-98 nonché cofondatore di Legambiente ed ex presidente di Greenpeace Italia e di Fabrizio Vigni, 57 anni, presidente di Siena Ambiente e membro del direttivo di Federambiente. “Mi ha fatto piacere essere chiamata per la principale azienda italiana dei servizi ambientali – commenta Elisabetta Ferrari, la più giovane tra i papabili – Nei giorni scorsi ho avuto un colloquio con il sindaco di Roma Ignazio Marino. Indipendentemente come andrà a finire, spero che la partita si chiuda in fretta. L’azienda da troppo tempo e' senza vertice e ha la necessità di essere governata". Non saranno infatti sfuggite le immagini e le polemiche relative alla situazione rifiuti di questi giorni nella Capitale. Ama è la principale public utility del Paese. Due numeri danno l’idea della sua grandezza: 7800 dipendenti e 1,7 milioni di tonnellate di rifiuti trattati all'anno.