Botte e minacce per estorcere soldi al connazionale, arrestato ecuadoriano

I carabinieri della compagnia di Piacenza, il 17 gennaio 2014, hanno arrestato uno straniero accusato di usura continuata e aggravata, estorsione e rapina. Si tratta di un ecuadoriano di 28 anni, sfrattato da qualche tempo dall'abitazione perché moroso e quindi senza fissa dimora. Il giovane ha perpetrato l'usura e l'estorsione, nonché minacce e aggressioni ai danni di un connazionale 30enne.

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Prima il 28 enne ha prestato nel mese di giugno 1.500 euro all'amico, ma quando l'altro era pronto per restituirglieli si è visto attribuire tassi da usura. Da 1.500 erano arrivati ad essere 4mila euro. Il 30enne, piccolo imprenditore, è stato anche aggredito con un pugno in volto (attestato medico) e poi è stato minacciato di morte: "Ti sparo due proiettili in testa".

Altro episodio grave di minacce: alla presenza di alcuni avventori di un centro commerciale di via Campagna il 30enne era stato aggredito verbalmente e derubato dei soldi che aveva in tasca (150 euro, il libretto degli assegni e il cellulare).

Il 15 gennaio venne di nuovo picchiato sotto casa e la moglie testimoniò di averlo visto tornare sanguinante. In questo caso gli erano state rubate le chiavi del furgone che usava per lavorare.

La vittima si è presentata in caserma e nell'arco di un paio di ore i carabinieri hanno rintracciato la refurtiva grazie al gps del cellulare rubato: i militari hanno bloccato il presunto colpevole proprio mentre saliva sul furgone della vittima di tutti questi reati, che nella nottata è stato portato in carcere alle Novate.