“Sfiora i 110mila euro la cifra che ogni anno l’Ausl stanzia alla curia di Piacenza per il servizio di assistenza spirituale, che conta 5 figure part time e una a tempo pieno per gli ospedali e i presidi sanitari di città e provincia”. Il tema è al centro di un’interrogazione del consigliere leghista Stefano Cavalli che chiede alla giunta “se, in tempi di spending review, di stretta sulle spese sanitarie e di sacrifici imposti a pazienti e personale, non sia opportuno rivedere i termini della convenzione che oggi lega l'Ausl alla curia”. La legge (regionale) prevederebbe la possibilità di inserire gli assistenti religiosi addirittura in pianta organica, inquadrandoli al settimo livello, il che vuol dire: stipendio lordo annuale di 31.275 euro per 36 ore di assistenza spirituale settimanale, la metà per il part time. Cavalli propone di contenere i costi per prevedere, con quei fondi, uno stanziamento a favore della Caritas diocesana, alle prese con carenze di viveri dovute al fatto che dal primo gennaio l’Europa – tramite l’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) – non eroga più aiuti.