"Abbiamo deciso di staccare la spina da questa pagliacciata che sta investendo il Comune di Piacenza". Nuovo pesantissimo colpo di scena nella vicenda del rimpasto di giunta che in maniera faticosa si sta consumando in Comune. Il vicesindaco Francesco Cacciatore e l'assessore Giovanna Palladini hanno rassegnato le dimissioni dai loro incarichi. Una decisione che di fatto anticipa di qualche ora quello che era nell'aria. "Se il tappo siamo noi, semplifichiamo la vita al sindaco e liberiamo le poltrone. Un sindaco è legittimato a cambiare la propria squadra, ma in questo caso non ha motivato la sua scelta. Riteniamo che siano stati calpestati la nostra dignità e il nostro impegno".
Toni durissimi, quelli usati da Cacciatore e Palladini, che investono frontalmente un sindaco definito "inadeguato, indeciso e manovrato". E i due amministratori, è il caso di dirlo, hanno letteralmente vuotato il sacco tanto che sono emersi anche particolari clamorosi. Come la cena organizzata da Dosi il 23 dicembre a casa sua con quasi tutti gli assessori, momento nel quale "ha cercato l'ultimo tentativo di tenere unita la giunta". "Pensate, in quell'occasione – ha rivelato Palladini – mi ha regalato un libro dal titolo “L'amicizia pura”".
"Il vero problema è la cappa ideologica esterna all'amministrazione che ha frenato l'azione amministrativa. Ogni scelta veniva frenata dal sindaco che riceveva pressioni esterne. E’ stato un anno e mezzo davvero difficile” hanno aggiunto. Non a caso, a proposito di pressioni esterne che gravano sul primo cittadino, Palladini e Cacciatore hanno sintetizzato con questo quadretto tutta la vicenda di queste ore e di queste settimane: “Reggi ha preso la mira, Molinari ha alzato il grilletto e Dosi ha sparato”. I due ex amministratori – formalizzeranno le dimissioni domani mattina – hanno spiegato che nei colloqui avuto col sindaco “non ci siamo mai sentiti fare critiche nel merito. Non ci ha ancora motivato la sua scelta”.
“Abbiamo assistito negli ultimi tre giorni a qualcosa che dal punto di vista politico e amministrativo non si era mai visto – spiega l'ormai ex vicesindaco Cacciatore – Se questa è l’innovazione, sono riusciti davvero a stravolgermi del tutto, per le modalità adottate eccetera. Si sta parlando di cose inconsistenti nel merito tant’è che nel colloquio che ho avuto con il sindaco non ho avuto nessuna possibilità di comprendere quali fossero le motivazioni di questa decisione (il rimpasto, ndr). Una cosa che mi è parso di capire, visto che qui si sta proponendo il film di un anno e mezzo fa, è che ci sono delle ostilità nei confronti di alcune persone; la mia senz'altro, e anche quella dell’assessore Palladini. Cose tutte legittime, ci mancherebbe, anche se credo che le ostilità andrebbero motivate. Questo non è stato fatto. Si sta mettendo in scena una cosa che ai piacentini non piace. I problemi della città non vengono minimamente presi in considerazione. Io non metto in discussione il diritto del sindaco a formarsi una sua giunta, il rapporto è fiduciario. C’è anche da dire che la fiducia è biunivoca, ci vuole anche la fiducia nei confronti del sindaco. Io la fiducia nel sindaco Dosi ce l’ho avuta, mi sono messo in gioco ma devo prendere atto che Paolo si è dimostrato inadeguato al ruolo".
Una presa di posizione dura, senza mezzi termini, quella di Cacciatore. Che rincara la dose: "Il sindaco è stato continuamente oggetto di pressioni che provengono dall’esterno al Palazzo, anche se con qualche ventriloquo interno; pressioni che gettano una cappa di ideologia sull’azione amministrativa; le pressioni riguardavano il continuo confronto con le passate amministrazioni, la domanda era quanto era o non era in continuità con le scelte delle passate amministrazioni, di cui peraltro io ho fatto parte e che ho condiviso". E ancora: "Ciò che si perde di vista è il contesto e le problematiche che l’attuazione di quelle decisioni hanno. Questo è un mero tema amministrativo che di solito si affronta con un confronto di ipotesi e proposte che in questo anno e mezzo sono state fatte. Tutto ciò che è stato portato in Consiglio comunale, che è stato portato in discussione con le componenti di maggioranza, è stato sempre condiviso con il sindaco Dosi. Il problema è che ogni volta si ritardava perché dall’esterno c’erano richieste di cambiare impostazione".
E conclude, Cacciatore, con un'amarezza tutt'altro che dissimulata: "Questa è una situazione difficilmente sostenibile, ci sono i problemi della città che vanno affrontati ma c’è anche un’altro motivo che mi ha portato a staccare la spina da questa pagliacciata: la dignità delle persone è stata calpestata in questi ultimi mesi per le modalità, le voci, gli articoli, i corridoi. Alla mia dignità sono particolarmente attaccato. E’ per questo che ho deciso di togliere il disturbo se per qualcuno sono un disturbo. Al sindaco Dosi auguro di risolvere magicamente tutti i problemi grazie al nuovo assetto di giunta".