Giovanardi: “Il partito non muore con il leader. Alfano passi da primarie”

 “Basta con i modelli monocratici e carismatici di partito. Anche Angelino Alfano, alle prossime elezioni, dovrà essere legittimato dalle primarie”. Non fa sconti a nessuno Carlo Giovanardi, senatore del Nuovo Centrodestra arrivato a Piacenza nel pomeriggio per un incontro all’Euro Hotel di via Colombo con i sostenitori locali. Dopo il distacco da Forza Italia, con la frantumazione del Pdl, Giovanardi sembra non voler rischiare di tornare in un partito in cui comanda uno solo: “Vogliamo continuare nell’esperienza del Pdl che doveva svilupparsi come democratico, di ispirazione cristiana, costola italiana del Partito Popolare Europeo. Quando Berlusconi ha deciso di cancellarlo e sostituirlo con una nuova Forza Italia, con un solo capo e basta, nessuna forma di democrazia interna, di tesseramento, di elezione di dirigenti dal basso, io ho detto no, grazie”. E non è stato il solo, visto che hanno seguito questa esperienza tutti i ministri di area centrodestra e molti tra onorevoli e senatori: “Come in tutta Europa per costruire un partito che regga nel tempo, con un leader pro tempore ma che non nasca e non muoia con un uomo”.

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E guardando nello schieramento opposto, Giovanardi sembra voler prendere esempio: “Il Partito Democratico ha eletto Matteo Renzi. La gente ha scelto lui e non Cuperlo o Civati. Senza radicamento il Pdl ha perso tutto il Nord: Vicenza, Treviso, Belluno, Padova, Lecco, Como, Sondrio, Milano, Monza. Non c’è città che non abbiamo perso. Con il solo capo a Roma non funziona”.
Così per il senatore del Nuovo Centrodestra, anche nel suo nuovo partito, quando si tornerà al voto, saranno necessarie le primarie: “Nel 2015 loro presenteranno Renzi e noi Alfano, che però dovrà essere accreditato da una procedura democratica. Auspico un partito democratico anche nel centrodestra”.
Poi Giovanardi, che ha presentato un Ddl sul tema, ha parlato anche di regolamento per le Unioni civili, che nella nostra città è dibattutto in accesi consigli comunali: “Sono fughe in avanti. Io ho presentato un disegno di legge: patti di convivenza e solidarietà, sulla falsariga di quello dei notai italiani. Cioè la possibilità, per due persone che convivono, di risolvere i problemi per successione e assistenza. Su questo noi ci stiamo. Il matrimonio invece è solo tra uomo e donna, non si discute. Rimuoviamo le discriminazioni ma non teorizziamo i matrimoni di serie B”.
Infine, sulle proteste in corso in questi giorni, sia da parte dei cosiddetti “forconi” o del Coordinamento 9 dicembre e degli studenti, il senatore è stato chiaro: “Essere bloccato al casello di Parma da dieci persone, sottolinea dieci è inaccettabile. Penso non ci sia limite al peggio. Con insulti e urla si aggrava la situazione, non si migliora. Non saprei neanche come definirli, perché ognuno è in piazza per gli affari suoi, magari in contrasto con gli altri. Non è dando spazio ai malumori che si risolvono i problemi complessi del paese”.