Berlusconi, la decadenza divide. “Un gran giorno”. “No, è un colpo di Stato”

Per qualcuno – per dirla alla Vasco Rossi – quella di oggi è “una splendida giornata”. Per altri è invece “la pagina più triste della finta democrazia italiana”. Da ieri l’ex premier Silvio Berlusconi è fuori dal Parlamento italiano per decisione del Senato. Si è così consumata una pagina storica per la politica italiana che non poteva avere reazioni anche tra i politici piacentini, in particolare tra coloro che in questi 20 anni si sono riconosciuti – chi ancora, chi non più da un pezzo – nel leader azzurro.

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Il più severo è certamente Daniele Gardi. noto avvocato piacentino, ex assessore comunale, ex funzionario di Futuro e Libertà. Soprattutto uomo che – come lui stesso ammette –  aveva inizialmente creduto che Berlusconi potesse essere davvero l’uomo della provvidenza. Gardi è convinto che stavolta davvero “la spinta propulsiva di Berlusconi e del Berlusconismo siano finite”, nonostante le promesse di dare battaglia anche fuori dal Parlamento. “Oggi è davvero una bella giornata. Finalmente si è chiuso un ventennio. E si è chiuso principalmente per responsabilità che fanno capo allo stesso suo artefice Berlusconi. Quello che è successo ieri è la dimostrazione che abbiamo un sistema costituzionale che il mondo ci invidia e che mi auguro nessuno tocchi. Il bilanciamento dei nostri tre poteri ha funzionato. E’ solo responsabilità di Berlusconi se è finito in questioni di carattere penale e in maniera così ignobile. Il Presidente della Repubblica ha esercitato funzioni di riequilibrio dopo che certi sistemi erano stati devastati. Il Belrusconismo stava prevaricando tutti e tutto. Per fortuna abbiamo una costituzione che riesce a recuperare. Berlusconi deve solo piangere se stesso se è finito in questioni di carattere penale. Basta con la storia della magistratura politicizzata. Lui e solo lui è responsabile di quel che è accaduto. Ora mi auguro che il centrodestra, inteso come tutta l’area moderata che non si riconosce nel centrosinistra, abbia la forza di risollevarsi e di fare proposte politiche serie. Francamente però non mi riconosco in nessuna delle neonate formazioni politiche: Forza Italia mi sembra una rimpatriata tra liceali. Il resto mi sembra stantìo”.

Ferito, e non poteva essere altrimenti, un berlusconiano doc come l’ex sindaco di Ferriere Antonio Agogliati e uno di coloro che a livello locale ha fortemente voluto la rinascita di Forza Italia. “Dopo vent’anni di accanimento chirurgico contro Berlusconi, posso solo dire che mi auguro che il processo possa essere rivisto e che Silvio riesca dunque a ribaltare la situazione dal punto di vista giudiziario. Sono convinto però che Berlusconi potrà fare tranquillamente politica fuori dal Parlamento. Gli vogliono mettere il bavaglio ma i moderati avranno la forza di risorgere. Sono anche pronto a scendere in piazza mille volte pur di impedire che i miei figli e i miei nipoti possano dire di vivere in uno Stato non democratico”.

Anche se prenderà la strada indicata da Angelino Alfano, il consigliere comunale Giovanni Botti non è per nulla contento del pronunciamento del Senato.  “Un vulnus per la nostra democrazia. E’ stato fatto cadere l’unico leader che in 20 anni ha rappresentato l’alternativa alla sinistra. Un atto politico e non democratico con cui si è voluta forzare la democrazia. Per questo sono sempre più convinto di vivere in una finta democrazia.  Resterò al fianco del presidente Berlusconi indipendentemente dalle scelte di schieramento politico che si sono sviluppate nelle ultime settimane”.